Dignità, istituzioni, impegno. La richiesta di «disegnare e iniziare a costruire l'Italia del dopo emergenza». L'invito a «continuare un impegno comune per rendere più forte l'Italia oltre le difficoltà del momento», ma anche la necessità di riformare la giustizia.
Sergio Mattarella parla davanti alla Camere riunite accompagnato da una lunga sequenza di applausi. Un abbraccio sonoro quasi ininterrotto che si tramuta in dichiarazioni di apprezzamento. Dopo la settimana di passione e confusione vissuta in Parlamento nella ricerca del nuovo Capo dello Stato, ora prevale il desiderio di stringersi attorno al garante dell'unità nazionale.
Silvio Berlusconi è tra i primi a congratularsi e a rivendicare la scelta della continuità. «Un discorso ineccepibile, che ci rafforza nella convinzione di aver ben agito chiedendo per primi la riconferma del Presidente Mattarella», dichiara il presidente di Forza Italia. «Lo abbiamo fatto proprio nello spirito da lui richiamato di superare al più presto con un impegno comune una difficile fase politica e continuare a lavorare per uscire dall'emergenza sanitaria e dalle difficoltà economiche. La sua generosa disponibilità ad accogliere la nostra richiesta di accettare un secondo mandato garantisce la necessaria stabilità all'Italia, in Europa e nell'Occidente, in un momento difficile nello scenario internazionale e per il futuro stesso della nostra democrazia. Quello scenario che oggi il Presidente ha indicato priorità importanti nella riforma della giustizia, nella valorizzazione della cultura, nella lotta alla povertà, nella tutela della dignità della persona, in particolare dei più deboli: parole nelle quali ci riconosciamo completamente».
Il segretario del Pd Enrico Letta si sofferma su una frase: «Le disuguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono il freno alla crescita reale».. Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinquestelle, esalta «le parole sui giovani, sulla lotta alla precarietà e la tutela dell'ambiente una bussola per continuare a costruire una società più giusta, più inclusiva e più equa». L'altro leader del Movimento, Luigi Di Maio, parla di «dignità, impegno, passione civile» del presidente ed esalta la sua volontà di «costruire».
Matteo Salvini, colpito dal Covid e per questo assente al giuramento, racconta di «avere applaudito convinto da casa». In giornata smentisce di avere «interesse alla revisione della squadra», confermando così la fiducia a Giancarlo Giorgetti. Poi telefona al Capo dello Stato per fargli personalmente i complimenti «per lo splendido e convincente intervento», sottolineando soddisfazione soprattutto i passaggi sulla giustizia. «Visto che per giorni politici e giornalisti mi hanno criticato e attaccato per il lavoro svolto, oggi posso dire di essere orgoglioso e felice di aver offerto il mio contributo per la riconferma del Presidente Mattarella».
E se Antonio Tajani sottolinea di avere «apprezzato le sue parole sulla centralità del Parlamento e sulla funzione democratica dei partiti, sul ruolo che dovrebbero avere magistratura e Csm», Giorgia Meloni saluta con favore i passaggi «sulle correnti del Csm e la bacchettata a Draghi per i mancati diritti al Parlamento e all'opposizione, non lo ha detto ma io la interpreto così, e quando dice che dignità significa combattere la tratta degli esseri umani. Lo considero in significativa discontinuità con il presidente precedente».
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