Plebiscito in Val di Sole per cacciare orsi e lupi. "Sono un pericolo"

Per il 98,5% dei votanti rappresentano una minaccia: "La politica affronti il problema"

Plebiscito in Val di Sole per cacciare orsi e lupi. "Sono un pericolo"
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Gli orsi non passeranno. La consultazione in Trentino, in Val di Sole ha parlato chiaro: il 98,58 per cento dei votanti, - il 63,16 per cento dei residenti - ritiene orsi e lupi un grave pericolo per la sicurezza pubblica e un danno per l'economia e la salvaguardia di usi, costumi e tradizioni locali. Una risposta chiara e netta, frutto della consultazione popolare organizzata dal comitato che prende il nome di Andrea Papi - l'appassionato di montagna morto a seguito delle ferite dell'orsa Kj1 in un incontro fortuito tra i boschi solandri di Caldes nel pomeriggio del 5 aprile del 2023. A votare si al quesito sulla pericolosità si sono espressi 7,731 abitanti sui 12.477 aventi diritto. Al contrario, 111 persone (l'1,42%) hanno ritenuto che la presenza dei grandi carnivori non sia un pericolo. L'affluenza più alta è stata a Cavizzana con il 75,51%, seguita da Rabbi (73,07%), Terzolas (71,72%) e Caldes (71,13%), territorio dove l'orso è di casa.

Non essendo un referendum ma una consultazione, non accadrà nulla, gli orsi non saranno spostati da un giorno all'altro, e non ci saranno conseguenze di natura giuridica. Si è trattato di una sorta di verifica dell'orientamento di una vallata che ogni giorno, per avvistamenti diretti o indiretti, quali tracce, anche organiche, lasciate vicino alle case, ha sempre più paura. Ciò che dal Comitato Insieme per Andrea Papi si augurano è che la «politica prenda atto della volontà dei cittadini». «Il risultato della consultazione popolare è stato molto chiaro - dice Pierantonio Cristoforetti, presidente del Comitato -. La politica faccia qualcosa e prenda atto della volontà dei cittadini perché in Val di Sole ogni giorno c'è un avvistamento di orsi».

E ora cosa accadrà? «Sicuramente - aggiunge Cristoforetti - è stato un plebiscito, ora qualcosa bisogna fare a partire dall'invio dei risultati della consultazione a Provincia Autonoma di Trento e al Governo. In Val di Sole, soprattutto attorno al gruppo del Brenta, abbiamo numeri della presenza di orsi (poco più di un centinaio, ndr) che sono fuori controllo, c'è alta densità di persone, sono pericolosi per l'incolumità pubblica». Infine, l'ex sindaco di Malè lancia una possibile soluzione: «ammazzare un orso non serve a nulla e per questo serve fare una convenzione con Paesi dove ci sono aree non popolate come Romania, Finlandia e Russia».

Parole di protesta, invece, arrivano dalle associazioni animaliste. La Lav Italia, con il suo responsabile degli animali selvatici, Massimo Vitturi, sostiene che quello «uscito dalle urne è lo sfogo di una parte di cittadini strumentalizzata dalla campagna orsicida lanciata da Fugatti». Vitturi ha poi aggiunto: «se i cittadini desiderano maggiore sicurezza, invece di continuare a farsi prendere in giro da Fugatti, farebbero meglio a rivolgersi alla scienza acquisendo tutte le informazioni necessarie per poter continuare a fruire del territorio in piena tranquillità, consapevoli del fatto che orsi e lupi continueranno a essere loro vicini di casa oltre che essere specie super protette da norme nazionali ed europee».

L'Ente Nazionale Protezione Animali sostiene che «lo pseudo-referendum anti-orsi, totalmente privo di rappresentatività, ha avuto un esito scontato, ampiamente previsto» e afferma che «la popolazione della Val di Sole e di altre zone del Trentino, sono oggetto di un inqualificabile progetto di strumentalizzazione».

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