Il pm Renzi accusa ma poi si astiene: si vendicherà nelle commissioni

Durissima requisitoria in aula dell'ex alleato: "Conte arroccato sulla poltrona, ha avuto paura di salire al Colle. Serve un governo più forte". Senza Iv, giallorossi sotto in 10 gruppi su 14

Il pm Renzi accusa ma poi si astiene: si vendicherà nelle commissioni

Quando, nel tardo pomeriggio, prende la parola in aula il suo accusatore, Giuseppe Conte ha già chiamato i rinforzi. I suoi emissari hanno fatto l'appello dei ministri, che arrivano a Palazzo Madama quasi in massa e siedono intorno al premier come a fargli da scudi umani. E in effetti la requisitoria che si abbatte su Giuseppi è tutta politica, ma di durezza inusitata da parte di un (ex) alleato di governo. Che ora chiede: «Davvero Conte vuole andare avanti così, appeso ai Ciampolillo?». E avverte: «La settimana prossima voteremo contro la relazione sulla Giustizia di Bonafede». La partita insomma è appena iniziata.

Conte si salva attraverso «un indecoroso mercato di poltrone», è l'accusa di Matteo Renzi. Perché il premier «ha avuto paura di salire al Colle a dimettersi, e ha scelto un arrocco istituzionale utile a lui ma pericoloso per il paese».

«Lei signor Presidente - denuncia l'ex premier - ha cambiato la terza maggioranza in tre anni pur di rimanere dov'è. Lei ha governato con Matteo Salvini, e oggi è punto di riferimento del progressismo, ma lei è stato il presidente del consiglio che ha firmato i decreti sull'immigrazione, che ha firmato quota 100, poi è diventato europeista - e io ne sono felice - e ora si arriva alla terza, raccogliticcia maggioranza». A chi gli rimprovera di aver aperto una crisi in un momento tanto difficile il capo di Italia viva replica che è «proprio per la drammaticità della crisi che viviamo» se «c'è bisogno di un governo più forte». Perché questo, ricorda, «non è il governo più bello del mondo», anzi è un esecutivo che ha dimostrato di non saper affrontare le «tre crisi» spaventose del Paese: quella economica, che vede l'Italia come «il paese messo peggio in termini di caduta del Pil, con le ottimistiche stime del governo sulla ripresa smentite anche da Bankitalia». Quella sanitaria, con «il peggior rapporto tra popolazione e decessi da Covid» e con un rifiuto di attivare il Mes che «ci è già costato 564 milioni di interessi in più». Quella scolastica, perché l'Italia «è il paese che ha tenuto le scuole chiuse più di tutta Europa». All'Italia «serve una svolta», dice Renzi, «e sono mesi che la chiediamo al premier», senza risultato. «Ma ora ci giochiamo il futuro: ora o mai più», con la nuova amministrazione Usa da una parte e il «nuovo Piano Marshall» del Next generation Ue.

Conte, che quando cercò di sopravvivere come premier all'affondo del Papeete riuscì ad inscenare un virile show d'aula contro un Salvini un po' groggie, con i renziani preferisce imboccare la strada del vittimismo: «Da voi non ho avuto collaborazione leale ma solo attacchi. Ho spesso difeso le vostre ragioni e non vi ho mai chiuso le porte, ma voi avete preferito distruggere anche mediaticamente il nostro Recovery Plan», lamenta. La sua speranza è di riattirare a sè i voti di un po' di senatori di Iv, lasciando Renzi al suo destino. Anche se ha provato a convincere pure lui, racconta l'ex premier in un corridoio del Senato: «Mi ha chiesto: vuoi l'Onu? Gli ho risposto: guarda che è la Nato, comunque no grazie». A Maria Elena Boschi, aggiunge, è stato offerto il Ministero della Giustizia: «Guarda che sono pluri-indagata», ha replicato lei. «Che c'entra, anche io», ha risposto Conte, nel racconto renziano.

Il senatore fiorentino, che per ora con l'astensione (anche se più di un senatore avrebbe voluto votare no) è riuscito a tenere i suoi, ma che mette in conto di perderne «tre o quattro» nel frenetico suk aperto da Palazzo Chigi, spiega che all'opposizione si «divertirà».

Anche perché senza Iv la maggioranza è minoranza in 10 commissioni su 14 e persino in conferenza dei capigruppo. E irride il Pd, ben sapendo che molti dem puntano a riaprire il dialogo con lui per non immolarsi a Conte: «Se sono contenti di governare grazie a Binetti e Giarrusso auguri».

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