Pmi, autonomi e risparmi: ecco la nostra risorsa

Ciò che sta accadendo nell'economia italiana e in quella dell'euro e nei paesi Ocse rompe gli schemi tradizionali

Pmi, autonomi e risparmi: ecco la nostra risorsa

Ciò che sta accadendo nell'economia italiana e in quella dell'euro e nei paesi Ocse rompe gli schemi tradizionali. Di colpo dalla deflazione, ossia dalla crescita negativa o nulla dei prezzi, in pochi mesi siamo balzati nell'inflazione. Nell'area Ocse, che contiene tutti i paesi industrializzati, il tasso medio di inflazione è al 5,2% in ottobre, contro il 4,6 di settembre e lo 1,2 dell'ottobre 2020. Nell'area euro, che ha una tradizione di prudenza monetaria, il tetto dovrebbe essere il 2-2,5%: siamo al 4,1 in ottobre contro il 3,4 di settembre e lo 0,3 nel 2020 che era deflazione, in quanto inferiore allo 0,5-0,7 che è attrito. Tradizionalmente, l'autorità monetaria fa salire i prezzi gradualmente, cioè «governa» la moneta. Invece le è sfuggita di mano. Un noto teorema che riguarda il rapporto fra politica monetaria e fiscale dice che quando c'è una inflazione che l'autorità monetaria non riesce a controllare, interviene la politica del fisco, che aumentando le imposte blocca l'inflazione e può generare deflazione, se esagera la dose: come è accaduto, con il governo Monti in Italia e con il Fondo monetario internazionale in Grecia che sbagliarono i calcoli fiscali in eccesso. Ma ora la politica fiscale dell'euro, quella del dollaro, quella della sterlina non hanno attuato la manovra restrittiva, ma la manovra opposta, per combattere la crisi dovuta al Covid, che ha imposto molte chiusure di attività e perciò ha creato «capacità produttiva inutilizzata». Questa la si può utilizzare senza generare inflazione, «con un debito buono».

Però ci sono le «strozzature», ossia carenze di certe materie prime e semi lavorati. Alcune si risolvono con una nuova offerta e l'inflazione si ridurrà. Ma l'offerta di energia è limitata dalla politica ecologica ed ambientale riguardante petrolio e gas. I prezzi dell'energia in pochi mesi nell'Ocse sono aumentati del 24%: al top dal 1980. L'ambientalismo fanatico di sinistra dice sempre no. Ma ciò fa aumentare le bollette delle famiglie, che chiedono e ottengono un indennizzo, per ragioni di equità distributiva. La carenza di energia dipende anche da guerre calde e fredde fra paesi produttori e con i paesi consumatori.

Berlusconi, l'unico leader con le idee chiare in materia, sostiene che in attesa di raggiungere l'autonomia con le energie rinnovabili artificiali e il nuovo nucleare sicuro e senza scorie radioattive, occorre utilizzare gli idrocarburi e sterilizzare la loro anidride carbonica con la riforestazione che distrugge anidride carbonica. Interi continenti e subcontinenti sono stati disboscati da abitanti che non hanno altro mezzo per campare. Per i paesi ricchi il finanziare questi paesi per la riforestazione costa poco. Inoltre occorre utilizzare l'acqua per produrre energia idroelettrica. In interi continenti e sub continenti l'acqua non viene preservata e canalizzata, ma si disperde per incuria o costi che le comunità a basso reddito non possono sostenere. Ma investirvi per chi ha i mezzi genera reddito.

Il Pil nell'eurozona cresce più della media Ocse. E in Italia più che nella media euro, perché la crescita è trainata da export e investimenti.

Le nostre piccole e medie imprese, il lavoro autonomo qualificato sono un sistema agile e diversificato, che si presta al rilancio, in situazione anomala e la nostra elevata propensione al risparmio genera investimento. Facciamone tesoro.

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