"Pochi allenatori neri". La protesta di Eminem infiamma il Super Bowl

Il rapper bianco si inginocchia e attacca l'Nfl. La Lega ha tentato in tutti i modi di fermarlo

"Pochi allenatori neri". La protesta di Eminem infiamma il Super Bowl

I Los Angeles Rams portano a casa il loro secondo Super Bowl nella finalissima di casa battendo i Bengals di Cincinnati per 23 a 20 con una vittoria sofferta, conquistata negli ultimi due minuti. Ma non si è parlato solo di sport in occasione della partita al SoFi Stadium di Inglewood, il gioiello da 5 miliardi di dollari costruito proprio dal proprietario dei Rams E. Stanley Kroenke, che ha registrato il tutto esaurito per il match dell'anno. Come da tradizione uno dei momenti più attesi è stato lo spettacolo dell'half time, che ha visto salire sul palco le stelle dell'hip hop, da Dr Dree a Snoop Dog ai 50 Cent, passando per Eminem. Proprio il rapper bianco di Detroit ha scatenato la polemica, almeno fuori dal campo, sfidando l'Nfl e inginocchiandosi per protestare contro la discriminazione razziale. Dopo aver eseguito la sua hit del 2002 Lose Yourself, Eminem ha compiuto il gesto divenuto tanto famoso quanto controverso da quando l'ex quarterback dei San Francisco 49ers Colin Kaepernick lo ha introdotto durante l'inno nazionale nel 2016 in segno di protesta contro la brutalità della polizia e la discriminazione razziale. Un gesto imitato poi negli stadi da molti altri atleti, che a Kaepernick però costò la carriera: il suo contratto con i 49ers non venne rinnovato e da allora il quarterback è diventato un simbolo del movimento Black Lives Matter.

«Sapevamo che Eminem l'avrebbe fatto perché avevamo visto le prove», ha minimizzato il portavoce della Lega di football americano Brian McCarthy (secondo diversi media, invece, gli organizzatori dell'evento hanno tentato fino all'ultimo di fermarlo). Il rapper ha inviato un chiaro messaggio alla Nfl, accusata negli ultimi giorni di razzismo per la mancanza di coach di colore, ed è andato a rafforzare le parole critiche usate dal presidente Usa Joe Biden poco prima della partita. «La lega ha molti atleti afroamericani e l'idea che non ci siano abbastanza allenatori di colore qualificati per gestire le squadre non regge», ha detto Biden, sottolineando che «non è un requisito di legge, ma un requisito di decenza». Secondo l'Istituto per la Diversità e l'Etica nello Sport dell'Università della Florida Centrale, l'anno scorso il 71 per cento dei giocatori della Nfl erano di colore e pcp più di un quarto erano bianchi, mentre gli allenatori neri nel campionato erano solo tre. All'inizio del mese, l'ex coach dei Miami Dolphins Brian Flores ha citato in giudizio la lega per presunta discriminazione razziale nelle pratiche di assunzione. L'allenatore ha denunciato la Nfl, i Denver Broncos, i New York Giants e i Miami Dolphins e la causa è stata presentata sotto forma di class action alla corte federale di Manhattan, ciò significa che chiunque può unirsi se ritiene di aver subito almeno uno dei danni citati da Flores. Intanto, l'esibizione all'half time di domenica ha segnato la prima volta che gli artisti hip hop sono stati i protagonisti dello spettacolo: Snoop Dogg lo ha definito un «grande momento» che ha combinato «il più grande evento sportivo del mondo con la più grande forma di musica del mondo». Sugli spalti del SoFi Stadium c'erano anche tantissimi vip incluso il principe Harry d'Inghilterra accompagnato dalla cugina, la principessa Eugenia.

A rappresentare Hollywood c'erano invece Matt Damon, Charlize Theron, Jennifer Lopez e Ben Affleck, Kanye West con la figlia North e il figlio Saint, e Jay-Z. Seduto in tribuna anche Justin Bieber accompagnato dalla moglie Haley e dalla top model Kendall Jenner.

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