Pochi i casi, Liguria batte Lombardia

Solo 178 nuovi contagi. Ma l'Oms: "Il virus non è meno potente"

Laboratorio di analisi dei tamponi
Laboratorio di analisi dei tamponi

Effetto domenica sui dati del contagio. E quindi un giorno di festa. Ieri il numero dei nuovi contagi è cresciuto di pochissimo, appena 178 unità. Un dato bassissimo, per tornare al quale bisogna arrivare indietro fino al 26 febbraio, quando i nuovi casi furono appena 78 ma l'emergenza era appena agli albori: per dire, all'epoca c'erano solo 400 contagi in tutta Italia e nemmeno un guarito.

Va detto che il numero è particolarmente basso anche a causa del basso numero di tamponi contabilizzati ieri, cosa abituale il lunedì, quando i dati fanno per lo più riferimento alla domenica: 31.394 i test messi a referto, meno della metà dei circa 70mila fatti normalmente, ciò che fa galleggiare il tasso di contagiosità, calcolato dividendo i nuovi casi per i nuovi tamponi, al livello dei giorni precedenti: lo 0,57 per cento, quando domenica era stato dello 0,65. Un dato che cresce quando si tiene in considerazione i tamponi «reali», vale a dire quelli fatti su nuovi casi, che ieri sono stati appena 18.053. In questo caso la percentuale è appena sotto l'1 per cento: 0,98.

Esulta l'Italia, esulta in particolare la Lombardia, che ieri contabilizza appena 50 nuovi casi e per la prima volta dopo mesi viene scavalcata da un'altra regione, la Liguria, con 56 nuovi casi. Va detto però che la Lombardia ha fatto davvero pochi test (3.752) e che il suo tasso di contagiosità resta comunque superiore alla media nazionale (con l'1,33 per cento). Dei 50 casi lombardi 18 si sono verificati nella provincia di Milano (8 nella metropoli), 8 a Bergamo e 6 a Brescia. L'anomalia ligure si spiega con un picco a Genova, dove ieri sono stati registrati 50 nuovi casi, quanti l'intera Lombardia. Ormai in 16 regioni su 21 (contando le province autonome di Bolzano e Trento) siamo sotto i 10 contagi quotidiani e in sei addirittura a zero.

Scendono ancora i ricoverati in terapia intensiva (424, -11), così come gli attualmente positivi (41.367, -708) e i ricoverati (6.099, -288). I morti sono stati 60, dei quali 19 in Lombardia (e solo 2 in Liguria).

Tutto bene? Tutto o quasi. L'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità, ieri ha voluto dire la sua per bocca del direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Che ha precisato che «il coronavirus non è diventato meno potente» (una risposta indiretta ad Alberto Zangrillo?) e che «la pandemia di Covid-19 ha portato a un maggiore uso di antibiotici, che alla fine porterà a tassi di resistenza batterica più elevati che avranno un impatto sul carico di malattie e decessi durante la pandemia e anche dopo».

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