Polonia e Svezia decise. No a gare con la Russia

La Fifa dovrà riscrivere i play-off mondiali. Dopo 20 anni Abramovich lascia il Chelsea

Polonia e Svezia decise. No a gare con la Russia

No alle gare con la Russia per i play-off di qualificazione ai Mondiali. La dura presa di posizione delle federazioni calcistiche di Polonia e Svezia, che in un primo momento avevano semplicemente chiesto di spostare la sede delle sfide, non ha precedenti e vuol mettere la Fifa di fronte alle sue responsabilità. Giovedì era arrivato il messaggio del presidente Infantino («preoccupati per una situazione tragica») ma nessun provvedimento contro la Russia. Cio, Uefa, Formula 1 e ieri le federazioni internazionali di pallavolo e ginnastica, che hanno cancellato gli eventi previsti nel paese, hanno già assunto delle decisioni forti. L'imbarazzo di Zurigo si spiega anche per il fatto che fino al 2018, anno degli ultimi Mondiali giocati proprio in Russia, Gazprom era partner ufficiale delle competizioni Fifa. Che ha davanti più scenari possibili: punire la Russia o dare la sconfitta a tavolino alle nazionali «ribelli»? O attendere l'evoluzione della guerra?

Intanto Polonia e Svezia hanno fatto il primo passo. «Basta chiacchiere, è ora di agire, corretto fare così», la posizione ufficiale del numero uno della Federcalcio polacca Kulesza. Una decisione approvata dai giocatori più rappresentativi della nazionale che avrebbe dovuto giocare a Mosca il 24 marzo, dal capitano Lewandowski sceso ieri in campo con la fascia dai colori ucraini («calciatori e tifosi russi non sono responsabili, ma non possiamo far finta di nulla») al portiere Szczesny («Putin ha dichiarato guerra anche a tutti i valori che l'Europa rappresenta. Mia moglie è ucraina, parte della nostra famiglia è ancora lì, mi rifiuto di partecipare a uno sport che legittima le azioni del governo russo»). La Svezia, che potrebbe affrontare la Russia il 29 marzo se batterà la Repubblica Ceca, si è accodata. «Dopo l'invasione illegale e ingiusta dell'Ucraina, esortiamo la Fifa a cancellare le partite dei play-off a cui partecipa la Russia. Noi. comunque, non giocheremo», così il presidente della Federcalcio svedese Nilsson.

Confermata l'anticipazione di Bloomberg: Abramovich lascia dopo quasi 20 anni la presidenza del Chelsea: «Affido il club agli amministratori della Fondazione di beneficenza».

«Stop it Putin» la scritta apparsa ieri sugli schermi dello stadio di Francoforte, l'Italbasket scenderà in campo oggi a Bologna con i colori dell'Ucraina sul volto, il georgiano Shengelia lascia il Cska Mosca, il pallavolista francese Ngapeth non sarà ai Mondiali se si disputeranno in Russia.

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