L'orrore al confine è un bambino di un anno morto di freddo nella foresta ghiacciata vicina alla frontiera con la Polonia. Nessuno si è accorto di lui perchè i genitori, stremati e feriti erano stati portati più in là nel campo per essere medicati. E lui è morto di freddo e solo. Il piccolo, secondo quanto riferisce un'organizzazione umanitaria polacca, è stato ritrovato privo di vita nel bosco vicino al confine, mentre i suoi genitori erano feriti e sono stati soccorsi. La famiglia, che era arrivata in Bielorussia dalla Siria, si trovava nella foresta ormai da sei settimane, secondo il Polish Emergency Medical Team, ong citata da vari media internazionali. Da quell'orrore arrivano come capsule i messaggi dei medici impegnati sul campo e fanno impressione: «C'era un giovane che aveva forti dolori addominali, era affamato e disidratato. Poco più in là una coppia siriana aveva bisogno di aiuto. L'uomo aveva una lesione al braccio e la donna una ferita da coltello nella gamba, il loro bambino di un anno era morto nella foresta».
«Seguo le tragiche notizie dal confine tra Polonia e Bielorussia ha dichiarato il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli È straziante vedere un bambino morire di freddo alle porte d'Europa. Lo sfruttamento dei migranti e dei richiedenti asilo deve cessare, la disumanità deve cessare». Lo scontro tra Polonia e Bielorussia al confine sulla pelle dei migranti si sta trasformando in un'emergenza umanitaria, con migliaia di persone ormai accampate da settimane nelle foreste circostanti al gelo del rigido inverno locale. Con il bambino, il numero delle vittime sale a dodici. Pochi giorni fa un ragazzo di 19 anni, Ahmad Al Hasan, era morto affogato mentre tentava di attraversare il fiume Bug. I suoi genitori hanno assistito al funerale attraverso i social. Intanto un'altra notte di tensione al confine fra Bielorussia e Polonia, dove i migranti stazionano da giorni. Circa cento di loro sono stati arrestati dai servizi polacchi dopo che avevano tentato di attraversare illegalmente il confine a Dubicze Cerkiewne. Ad annunciarlo su Twitter il ministero della Difesa polacco, aggiungendo che i migranti hanno lanciato pietre contro i soldati polacchi. Non solo arresti, ma anche morti e feriti. Dalla Germania il ministro dell'Interno tedesco, Ernst Seehofer, ha smentito la presidenza bielorussa secondo la quale la Germania è pronta ad accogliere duemila dei migranti bloccati da un paio di settimane sulla frontiera. I Paesi del G7 in una nota congiunta, chiedono al regime bielorusso «di cessare immediatamente la sua campagna aggressiva e di sfruttamento al fine di prevenire ulteriori morti e sofferenze. È necessario fornire alle organizzazioni internazionali un accesso immediato e senza ostacoli per fornire assistenza umanitaria». La Commissione europea ha confermato che non ci sarà alcun allentamento delle sanzioni, anzi che ce ne sono altre in arrivo. Secondo Vladimir Putin i Paesi occidentali stanno usando la crisi dei migranti per fare pressione su Minsk. Intanto, continuano le accuse reciproche tra Bielorussia e Polonia.
Secondo Minsk, i migranti nel Paese sarebbero 7mila, mentre l'accampamento al confine sarebbe ormai vuoto: gli occupanti trasferiti nel deposito riscaldato in cui il governo di Lukashenko ha proposto di «ospitarli». Un video diffuso dalla Polonia mostrerebbe invece una realtà diversa: centinaia di persone sarebbero ancora nell'accampamento vicino al confine.
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