Una poltrona è per sempre. La bella vita dei ripescati

Politici e tecnici rimasti senza un incarico sono stati subito risistemati: per loro un posto (buono) c'è sempre

Una poltrona è per sempre. La bella vita dei ripescati

Il lavoro in Italia? C'è, c'è, eccome se c'è. E pure bei posti. L'ex ministro berlusconiano Franco Frattini , dopo la rottura con il Pdl e il flirt con Monti (e poi Letta) ha sfiorato una super poltrona alla Nato, ma sfumata quella non è rimasto in piedi. Provetto sciatore, Frattini nel 2014 è stato prontamente nominato presidente dell'Alta corte di giustizia sportiva del Coni. Dove troviamo, anche lui fresco di nomina, un altro ex politico subito ricollocato, Sergio D'Antoni . L'ex deputato Pd, ex segretario Cisl, ex consigliere regionale ed ex sottosegretario del governo Prodi, in quanto amante dello sport e siciliano a giugno è stato fatto presidente del Coni Sicilia. Fosse mai che restava disoccupato. Anche Elsa Fornero , dopo due anni complicati da ministro del Lavoro nel governo Monti, ha fatto appena in tempo a riaprire il suo ufficio all'Università di Torino che subito le è arrivata un'offerta che non ha potuto rifiutare. Dopo aver dovuto rinunciato, da neo ministro, ai consigli di Intesa San Paolo e Buzzi Unicem perché incompatibili con ruoli di governo, la Fornero non ha fatto fatica a ricollocarsi come ex ministro: ee eccola da aprile consigliere del Cda di Centrale del Latte di Torino, società quotata in Borsa, in carica per tre anni.

Una rapidità di re-inserimento, ad altissimi livelli, che contraddistingue altri ex ministri del governo dei professori. Anche Vittorio Grilli , ex ministro dell'Economia, si è guadagnato un contratto d'oro con la banca d'affari americana JPMorgan: presidente della divisione Corporate e Investment per l'area Europa, Africa e Medio Oriente. Le banche hanno fatto incetta di ex ministri montiani, anche dei meno economici. Lorenzo Ornaghi , non indimenticabile ministro dei Beni culturali sotto Monti, solo poche settimane dopo lo scioglimento del suo governo è stato eletto nel cda di Cariparma Crédit Agricole. Sempre in banca ha trovato posto anche l'ex ministro Piero Giarda , diventato presidente di Banca popolare di Milano a fine 2013. Giusto qualche giorno prima che il suo ex collega, il ministro uscente Francesco Profumo fosse designato alla presidenza della società energetica Iren. Ancor più fesco è invece il collocamento di Enrico Giovannini , anche lui ex ministro e anche ex presidente dell'Istat. In attesa di meglio, che certamente verrà, per sistemare Giovannini si è mosso direttamente l'Onu. Il segretario generale Ban Ki-moon lo ha nominato co-presidente del gruppo di esperti sull'agenda dello sviluppo post 2015 delle Nazioni Unite. Dove l'ex premier Romano Prodi presiede, dal 2008, il Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa. Ma sebbene impegnatissimo in giro per il pianeta l'ex leader ha accettato l'ennesima offerta, e a febbraio scorso è diventato presidente dell'International advisory board di Unicredit.

Altri aspettano fiduciosi (a partire da Walter Veltroni, candidato a tutto). Come Massimo Bray , ministro dei Beni culturali in quota dalemiana nel governo Letta, in pole position per la presidenza della Treccani, posto lasciato libero da un altro ex (primo) ministro, Giuliano Amato , nel frattempo nominato giudice della Corte costituzionale. Ci vuole un po' di pazienza, poi la nomina arriva, la politica lascia raramente a piedi. Luigi Nicolais , ministro del governo Prodi e poi deputato Pd, nel 2012 è diventato presidente del Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, e lo è tuttora.

Di alcuni «disoccupati» da impiegare si è ricordato il governo nell'ultima tornata di nomine pubbliche. Lo storico portavoce di Pierferdinando Casini, Roberto Rao , candidato Udc rimasto fuori dal Parlamento, è stato nominato nel cda di Poste italiane, mentre l'ex sottosegretario agli Esteri Marta Dassù è finita in Finmeccanica.

È stato invece Rosario Crocetta a ricollocare l'ex pm Antonio Ingroia , come commissario di Sicilia e-Servizi, società della Regione Sicilia. Risistemati anche gli ex finiani, che scomparsa Fli e svanito Fini, sono stati assunti in massa come giornalisti (?) al Secolo d'Italia , oppure, come l'ex deputata e pasdaran antiberlusconiana Flavia Perina , hanno fatto proprio carriera: condirettore dell'agenzia AdnKronos.

Dopo varie peregrinazioni e tormenti politici - prima l'Udc, poi l'Italia di mezzo, poi il Pd, poi via dal Pd - Marco Follini , non più onorevole nè senatore nè leader di partito, ha trovato la sua nuova strada. Si occupa di televisioni, come presidente dell'Associazione Produttori Televisivi, nominato tre mesi fa. Culturale l'occupazione di altri ex, a partire dall'ex presidente del Senato Franco Marini , che come ricompensa dopo il vile siluramento nella votazione per la presidenza della Repubblica è stato nominato presidente del «Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale».

Un incarico senza compenso, come pure quello di Livia Turco , esclusa eccellente alle ultime elezioni, subito diventata presidente dell'«Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti», da lei creato quando era ministro della Salute. Invece il compenso ce l'ha, anche se inizialmente sembrava di no, l'ex ministra Giovanna Melandri , come presidente del Maxxi di Roma. Tutti cervelli che non fuggono mai.

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