Ponte ancora ai Benetton. I grillini in imbarazzo accusano la De Micheli

I 5s derubricano la mancata revoca e rinfacciano al ministro i tempi lunghi

Ponte ancora ai Benetton. I grillini in imbarazzo accusano la De Micheli

«Sì ma è una data simbolica, si va avanti con l'accordo per mandare via i Benetton», è la voce che arriva da un M5s che non ha voglia di parlare dello slittamento della firma di Cassa Depositi e Prestiti come socio di controllo di Autostrade per l'Italia. Ma proprio l'alto valore simbolico dell'inaugurazione del nuovo Ponte San Giorgio spiega l'imbarazzo che c'è tra i Cinque Stelle. Una conclusione del memorandum che non è arrivata in tempo per oggi, giorno del taglio del nastro dell'opera, che sarà riconsegnata dalla gestione commissariale ad Atlantia, società della famiglia di Ponzano Veneto ancora controllante di Aspi. Una serie di ritardi che sanno di beffa. E che macchiano la passerella del premier Giuseppe Conte. Capo di un governo al momento impossibilitato a esibire lo scalpo dei Benetton in pubblica piazza.

Un appuntamento a cui si arriva dopo una trattativa serrata, culminata in un Consiglio dei Ministri thriller nella notte tra il 14 e il 15 luglio. Nessuna revoca della concessione, come promesso dal M5s in questi due anni. Ma una diluizione delle quote dei Benetton in Aspi, che sarà controllata quasi totalmente dallo Stato attraverso Cdp. E ora nel Movimento la sensazione è comunque di soddisfazione, seppure sporcata dalla mancata firma in tempo per l'inaugurazione. I grillini cercano di evitare le domande, provano a far passare la notizia in cavalleria, svicolano, non vogliono che gli si rovini la festa. Nelle chat si parla di altro. I soliti problemi interni: Rousseau, gli Stati Generali, il nuovo capo politico, le restituzioni. La cosa è derubricata a «questione formale». Ciò che è importante, dice un senatore, «è che abbiamo trovato il miglior accordo possibile per evitare che i Benetton gestiscano di nuovo Autostrade». E chi fa domande non è né più né meno di qualcuno che, come si suol dire, vuole trovare il pelo nell'uovo.

Restano sullo sfondo le perplessità dei grillini su Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Forse la meno amata dai pentastellati tra i componenti della compagine di governo. Nel M5s ricordano le parole pronunciate dalla De Micheli in un'intervista a Sky Tg24. «Per il 3 agosto saranno definiti gli accordi tra Cdp e Atlantia, la controllante di Aspi - aveva detto l'esponente del Pd - per quella data avremo definito i dettagli di quel pre accordo che è stato approfondito nel Cdm del 14 luglio». Un programma scombinato dai troppi dubbi sulla questione delle tariffe.

Intanto Stefano Giordano, un consigliere comunale di Genova del M5s, ha annunciato che non parteciperà all'inaugurazione in polemica con il governatore Giovanni Toti e il sindaco Enrico Bucci, rei di organizzare «troppe passerelle inutili e

offensive». Peccato che anche i grillini a Roma siano preoccupati da un dettaglio, il ritardo della firma di Cdp sul memorandum, che rischia di rovinare la passerella a ministri, sottosegretari e al premier Giuseppe Conte.

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