Ponte sullo Stretto, sprint del governo lavori subito al via

Il dl Materie Critiche sblocca il maxicantiere. Ok pure all'autostrada Cisterna-Valmontone

Ponte sullo Stretto, sprint del governo lavori subito al via
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Priorità alle infrastrutture. È quanto emerge dall'ultima bozza del decreto sulle materie critiche ieri in Consiglio dei ministri. Spiccano, in particolare, alcune disposizioni relative al Ponte sullo Stretto di Messina. Dal dl originario (il 35/2003) viene cancellato il riferimento al 31 luglio 2024 come termine per l'approvazione del progetto esecutivo. Il piano di realizzazione dell'opera potrà essere approvato «anche per stralci funzionali», ossia parte per parte. Sul rapporto di concessione, il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini sarà autorizzato a sottoscrivere con la concessionaria (Stretto di Messina spa) uno o più atti aggiuntivi alla convenzione che saranno approvati con decreto del ministro delle Infrastrutture di concerto con il ministro dell'Economia, sentite le Regioni Sicilia e Calabria. Il decreto prevede, poi, un aggiornamento delle tariffe al fine della conservazione dell'«equilibrio contrattuale» da parte del consorzio vincitore capeggiato da WeBuild e dei progetti banditi dal gruppo Ferrovie dello Stato. Tali aggiornamenti dei prezzi, tuttavia, dovranno essere asseverati da «uno o più soggetti di adeguata esperienza nominati dal ministero delle Infrastrutture».

Il decreto Materie critiche prevede, inoltre, lo stanziamento di 393 milioni per la realizzazione del collegamento autostradale Cisterna-Valmontone. In particolare, si prevede l'utilizzo di 155 milioni nel 2024, 20 milioni dal 2025 al 2031 e 98 milioni nel triennio 2032-2034. Si tratta del collegamento tra l'Autostrada A1 e la futura Roma-Latina. Le concessionarie autostradali con piani economico-finanziari in scadenza nel 2024 potranno presentare l'aggiornamento entro il 31 luglio (la precedente scadenza era il 30 marzo). Quest'ultimo dovrà poi essere «perfezionato entro e non oltre il 31 dicembre 2024».Prevista, infine, la razionalizzazione del numero dei commissari alle opere prioritarie.

Il provvedimento sblocca, inoltre, le somme residue dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) per il potenziamento delle ferrovie regionali e lo sviluppo dei sistemi di trasporto rapido di massa. Esse potranno essere utilizzate anche dopo la scadenza del piano di rimborso (31 dicembre 2023). Cdp sarà poi autorizzata ad erogare le somme residue entro il 31 dicembre 2028, su richiesta dei soggetti mutuatari e previa autorizzazione del ministero Infrastrutture «all'esito della verifica della rendicontazione delle spese funzionali alla realizzazione degli interventi ammessi a contributo».

Altri 150 milioni nel 2024 vengono poi autorizzati per «il miglioramento dell'approvvigionamento idrico della città metropolitana di Roma» e per il «progetto di messa in sicurezza e di ammodernamento del sistema idrico del Peschiera». Un intervento che trova la sua ratio anche nell'ottica del Giubileo 2025. Infine, altri 750mila euro per il 2024 andranno alla Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari per «l'operatività istituzionale».

Il decreto, che intende facilitare l'approvvigionamento di materie critiche strategiche per la transizione energetica e digitale, oltre a prevedere un Piano nazionale di esplorazione a cura di Mimit e Mas, semplifica l'iter per i progetti di trasformazione e stabilisce un canone

di concessione tra il 5 e il 7% del prodotto per i progetti autorizzati. Istituito, infine, un fondo rotativo da 200 milioni presso Mcc destino alle imprese esportatrici che operano in Africa o che lì si approvvigionano.

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