Donald Trump vive il suo momento di grazia, mentre un altro morto, un sostenitore di Trump, pelle bianca, insanguina le strade degli Stati Uniti a Portland, in Oregon, teatro di scontri da 95 giorni per l'uccisione dell'afroamericano George Floyd. La vittima è un sostenitore del presidente e per il candidato Trump è una tragedia che gioca a favore della sua linea «legge e ordine», da sventolare in faccia agli elettori contro «la sinistra radicale» dell'avversario Joe Biden, accusato di «proteggere vergognosi anarchici».
Il presidente si gode l'exploit post-convention. ISecondo il Morning Consult ha risalito la china di 4 punti rispetto alla vigilia della convention sul rivale Biden, in testa con il 50% di consensi sul 44% di Trump. Ma il risultato più gustoso arriva da Democracy Institute, secondo cui il presidente supera Biden in tutti gli Stati decisivi per l'esito delle prossime presidenziali: Florida, Michigan, Minnesota, Pennsylvania e Iowa. Infine la chicca, che il presidente non esita a rilanciare su Twitter, e riguarda il voto afroamericano. Arriva da Rich Baris, fondatore del sito giornalistico di analisi e dati politici People's Pundit Daily: «Trump ha ottenuto l'8 per cento del voto nero nel 2016, avevo previsto l'11-13 nel 2020, ma ora penso che potrebbe prendere il 14-16 per cento». Il voto afroamericano starebbe crescendo a favore di Trump. Non poco se si considera che Biden è il prescelto per la sfida alla Casa Bianca grazie al voto degli afroamericani (il 12% dell'elettorato nazionale) e che l'affluenza dei neri alle urne, negli Stati chiave come Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, è probabile sia un fattore decisivo per l'esito di Usa 2020.
Buone notizie per The Donald, nonostante nel frattempo l'America bruci, si indigni e si commuova per le proteste e gli scontri del movimento Black Lives Matter. L'elenco delle vittime si allunga ogni giorno. E le famiglie piangono i loro morti. Bianchi e neri. Di destra e di sinistra. L'uomo ucciso a colpi di arma da fuoco a Portland, in Oregon, durante le manifestazioni contro il razzismo, indossava un cappello con le insegne di Patriot Prayer, un gruppo di destra. Non è ancora chiaro chi gli abbia sparato. Sul posto erano in corso scontri tra il gruppo anti-razzista e sostenitori del presidente arrivati con una carovana di 600 auto.
Donald ha gioco facile ad attaccare il sindaco democratico della città, Ted Wheeler, definito un «incompetente». «La gente di Portland è disgustata. La nostra grande Guardia nazionale potrebbe risolvere questi problemi in meno di un'ora», ha spiegato Trump esibendo la linea della fermezza, convinto che solo la riserva militare delle Forze Armate degli Stati Uniti possa risolvere in fretta il caos e che le autorità locali ne debbano chiedere l'intervento «prima che sia troppo tardi». Ma c'è di più. Ancora una volta il presidente vince su strategia e tempistica. Con la convention e i comizi ha avuto la meglio su Biden, che sta pagando il prezzo delle sue apparizioni in video, invece che fra la gente. E mentre l'avversario dem promette che non userà «mai l'esercito per motivi personali e vendette», il presidente riesce ad anticiparlo anche su un'altra questione scottante. Trump annuncia che domani si recherà a Kenosha, in Wisconsin, dove due persone sono rimaste uccise durante le proteste, per mano di un ragazzo di 17 anni. Di mezzo c'è il dramma di Jacob Blake, un nero di 29 anni, che a Kenosha è stato colpito alla schiena dalla polizia sette volte di fronte a tre dei suoi figli ed è ora paralizzato. Il padre ha chiesto ai manifestanti di tenere la calma, ma ha espresso il suo sconcerto: «Cosa ha dato alla polizia il diritto di pensare che mio figlio fosse un animale?».
Il timore è che la visita di
Trump possa riaccendere la miccia. Ma il presidente tira dritto. Il regista Michael Moore, che nel 2016 aveva azzeccato, è convinto che ce la farà pure stavolta e chiede ai dem: «Siete preparati a essere battuti di nuovo?».
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