"Posti per la libertà" in vendita a 6.500 dollari. L'ultimo affare del mercenario americano Prince

Businessman del settore bellico, offre a Kabul viaggi sui voli della speranza

Erik Prince, fondatore di Blackwater
Erik Prince, fondatore di Blackwater

C'è qualcuno che pensa a far soldi anche in questo momento di disperazione per il popolo afghano. Si tratta di Erik Prince, uomo d'affari del settore bellico, fondatore di Blackwater, una società che forniva guardie di sicurezza alla Cia e al dipartimento di Stato, che dall'aeroporto di Kabul offre posti da 6.500 dollari a persona per far scappare le persone dal Paese dopo il ritiro delle forze alleate e il ritorno dei talebani al potere. Li chiama «posti per la libertà» e da uomo con grande senso del business, grande spregiudicatezza e molto pelo sullo stomaco (chiamatelo pure cinismo) se qualcuno ha bisogno di aiuto per raggiungere lo scalo, lui si offre anche - dietro compenso, ovviamente - di garantire anche quello.

Molte delle guardie di sicurezza che Prince ha fornito fin qui alle istituzioni americane, erano al lavoro proprio in Afghanistan e in Irak. Ma ora che quell'affare sembra svanire nel nulla con l'uscita di scena delle forze armate americane e alleate, Prince ha trovato il modo di inventarsi un'altra strada per monetizzare.

D'altra parte il signore non è nuovo a polemiche e scandali. Molto vicino all'ex presidente, il repubblicano Donald Trump, Prince è stato recentemente scoperto da un'inchiesta del settimanale americano Time, secondo cui sarebbe in contatto con il governo del presidente Volodymyr Zelensky per un programma di acquisizioni e fusioni che potrebbe pagare enormi dividendi. L'arrivo del democratico Joe Biden alla Casa Bianca, però, sembra aver complicato i suoi progetti.

In passato Prince ottenne da Steve Bannon, l'ex consigliere di Trump a lungo riferimento dell'ultradestra internazionale, l'incarico di presentare un piano per sostituire i soldati americani impiegati in Afghanistan con un esercito di mercenari. Tra le sue bizzarre idee anche quella di mandare i contractor a fermare i migranti in Libia. Nulla di ciò fu realizzato. Ma per cento che ne pensa, qualcuna Prince la fa e stavolta ha pensato bene di agire sulla crisi internazionale e umanitaria pià calda del momento.

Nelle ultime 24 ore le forze Usa e quelle dei loro alleati hanno evacuato dall'aeroporto di Kabul circa 19mila persone. Lo ha riferito il generale William Taylor, vice direttore per le operazioni regionali degli Stati Maggiori Riuniti, nel corso di una conferenza stampa al Pentagono. In particolare, gli Usa hanno evacuato 11.200 persone a bordo di 42 aerei militari, mentre gli alleati hanno evacuato 7.800 persone a bordo di 48 velivoli militari.

In totale, ha riferito Taylor, dall'inizio dell'operazione di evacuazione sono partite da Kabul circa 88mila persone e «altre diecimila sono all'aeroporto in attesa di partire». La missione, ha aggiunto Taylor, rimane «immutata» e fino alla fine consisterà nell'«evacuare in sicurezza il maggior numero possibile di persone».

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