Vittorio Sgarbi non ha dubbi: la richiesta della perizia psichiatrica a Silvio Berlusconi da parte dei giudici ha l’obiettivo di umiliarlo. “Al posto suo li avrei mandati a quel paese, il processo non ha fondamento”, ha dichiarato il parlamentare al quotidiano Libero. Il ragionamento del critico d’arte è semplice: nei confronti del Cavaliere da sempre è stata montata una campagna diffamatoria. “Ho partecipato a tutti i Bunga Bunga – ha detto – e so di quello che parlo. Il presupposto della prostituzione è del tutto infondato”. Una difesa accorata quella del parlamentare, il quale ha apprezzato la reazione di Berlusconi alla richiesta dei magistrati, anzi, lui sarebbe stato molto più netto.
I legali del Cavaliere sono stati sempre cauti riguardo al processo Ruby, mantenendo toni bassi e attendendo lo sviluppo delle indagini in silenzio, ma questa volta l’affronto è stato davvero duro. Chiedere una perizia psichiatrica per il leader di Forza Italia significa offendere la sua storia e il suo onore. Per Sgarbi c’è di più. Non è, come pensano molti un boicottaggio in vista dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. “Non credo – ha spiegato il critico d’arte – era un miraggio più che una possibilità, non ha i voti sufficienti”. Il parlamentare, invece, si concentra sull’impero economico di Berlusconi. Dichiararlo incapace significherebbe fargli perdere il controllo delle sue società, un modo per metterlo definitivamente fuori gioco, una vendetta postuma verso un uomo di 85 anni che, eventualmente, non potrebbe neppure andare in carcere.
Per questo Sgarbi ha consigliato al Cavaliere di reagire in maniera decisa, per non permettere ai giudici di portare a termine il loro disegno. La ribellione, con il rifiuto a farsi “psicanalizzare”.
“L'ipotesi di sottopormi a una ampia e illimitata perizia psichiatrica da parte del Tribunale dimostra, per ciò che ho fatto nella vita in molteplici settori fra cui l'imprenditoria, lo sport e la politica, un evidente pregiudizio nei miei confronti e ben mi fa comprendere quale sarà anche l'esito finale di questo ingiusto processo”, ha scritto il Cavaliere al presidente del Tribunale di Milano in una lettera riportata da ilgiornale.it. “La campagna diffamatoria contro di lui e le ragazze – ha concluso Sgarbi – meritava querele a giornali e trasmissioni”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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