Un vademecum per il perfetto sacerdote. Lo stila Papa Francesco nella Cattedrale di Bratislava, nella seconda giornata del suo viaggio tra Slovacchia e Ungheria. Primo punto: la predica non duri oltre i dieci minuti. «Pensiamo ai fedeli che devono sentire omelie di 40 minuti, 50 minuti su argomenti che non capiscono, che non li toccano - sottolinea il Papa -. Per favore sacerdoti e vescovi, pensate bene come fare l'omelia perché ci sia un contatto con la gente e prenda ispirazione dal testo biblico». Bergoglio è categorico: «Un'omelia di solito non deve andare oltre 10 minuti, perché la gente dopo 8 minuti perde l'attenzione, a patto che sia molto interessante...». Omelie brevi e con «coerenza interna: un'idea, un'immagine e un affetto, e la gente se ne vada con qualcosa che si sia mosso nel cuore».
Secondo punto: l'annuncio del Vangelo deve essere «liberante, mai opprimente» e la Chiesa deve essere «segno di libertà e di accoglienza. La Chiesa non è una fortezza, un potentato, un castello situato in alto che guarda il mondo con distanza e sufficienza. Qui a Bratislava il castello già c'è ed è molto bello!».
Terza indicazione: stop autoreferenzialità nella chiesa e alla «tentazione della magnificenza, della grandezza mondana». «È bella una Chiesa umile. Il centro della Chiesa non è la Chiesa!», ammonisce il Papa. Come aveva fatto nell'Ungheria di Orbàn, Bergoglio torna a incoraggiare l'accoglienza.
«Cari amici - dice rivolgendosi alle autorità politiche del Paese - non scompaia mai dai vostri cuori questa vocazione alla fraternità». Infine la condanna del consumismo e dell'individualismo. «Non prendano il posto del comunismo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.