Premio per dieci anni da record: mister Apple "vince" 750 milioni

Tim Cook, ceo del colosso di Cupertino, ottiene il super bonus. Dal 2011 le azioni sono cresciute del 1.200%

Premio per dieci anni da record: mister Apple "vince" 750 milioni

Da quando ha ereditato la guida della Apple da Steve Jobs, costretto nell'agosto del 2011 a fare un passo indietro dalla malattia che lo avrebbe ucciso pochi mesi dopo, Tim Cook ha moltiplicato in maniera esponenziale il successo della casa di Cupertino. Contro ogni previsione con lui il valore della società è raddoppiato. E ora che ha appena festeggiato i dieci anni da amministratore delegato dell'azienda che produce gli iPhone, ha sbloccato l'ultimo bonus previsto dall'accordo pattuito subentrando a Jobs, secondo il quale non sarebbe entrato in possesso delle azioni fino a dieci anni dopo il suo insediamento. Il premio deriva dalla vendita di cinque milioni di azioni per oltre 750 milioni di dollari, la cui entità è stata stabilita in base all'andamento in Borsa della Apple negli ultimi tre anni (sotto la sua guida il titolo di Apple è salito del 1.200%).

Un bottino che va ad aggiungersi ad un patrimonio già miliardario. La vendita - che ha coinciso con nuovi record del titolo (che si aggira intorno ai 150 dollari, portando la capitalizzazione di Apple vicina a 2.500 miliardi) - era stata comunicata in anticipo per evitare sospetti di insider trading. Più della metà della somma incassata (397 milioni di dollari) sarà comunque trattenuta dal fisco Usa. Cook, la cui retribuzione annua «ufficiale» è pari a 3 milioni di dollari, ha un patrimonio stimato da Bloomberg intorno a 1 miliardo di dollari.

L'amministratore delegato della Mela ha già anticipato l'intenzione, quando lascerà l'azienda, di dare in beneficenza oltre la metà della sua fortuna. Già nel corso degli ultimi anni ha donato milioni di dollari ad organizzazioni di carità, l'ultima volta la scorsa settimana. Anche se non si conoscono i destinatari della donazione, Cook non ha mai nascosto il suo interesse e la sua preoccupazione per alcune malattie, come l'Hiv e l'Aids, o per il cambiamento climatico. È sempre stato molto esposto anche sulle problematiche relative ai diritti umani, all'uguaglianza e alle discriminazioni sessuali.

Era il 1990 quando Cook approdò alla Apple diventando presto il numero due del visionario Jobs, colui che trasformava in realtà i sogni del fondatore dell'azienda. Fu naturale quindi per Jobs passargli il testimone. È sempre stato considerato l'uomo dei fatti, non il genio che fu Jobs, ma negli anni ha dimostrato di saper lavorare secondo le sue idee, come lo aveva esortato a fare lo stesso numero uno poco prima di morire. E i fatti hanno dimostrato in un decennio come sia stato uno dei passaggi di consegne di maggior successo nella storia delle multinazionali. Negli anni Cook è stato criticato dalle autorità statunitensi e anche europee per la gestione di alcune condotte legate alla Apple, come quella per mantenere il monopolio del mercato delle App. È stato sotto accusa anche per aver rallentato di proposito i vecchi iPhone con l'obiettivo di indurre i consumatori ad acquistare quelli di ultima generazione.

Non è nuova la pratica di prevedere ingenti bonus per gli amministratori delegati delle grandi aziende che raggiungono i risultati prefissati.

Lo stipendio vero e proprio rappresenta spesso una minima parte del compenso, che è legato allo sblocco dei premi. C'è addirittura chi, come Elon Musk, il fondatore di Tesla, non riceve alcuno stipendio. Il suo compenso è costituito da una serie di stock options basate sulla capitalizzazione di mercato e sugli obiettivi operativi.

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