Sulla prescrizione gli animi restano accesi e la tenuta della maggioranza sembra sempre più scricchiolante.
Nel suo internveto all'inaugurazione dell'anno giudiziario delle Camere Penali, l'ex segretario del Pd Matteo Renzi ha riacceso il dibattito sul tema della giustizia con dichirazione al vetriolo che fanno sperare l'opposizione nella sfiducia in aula sulla misura di Bonafede che metterebbe seriamente a rischio la stabilità del governo.
"Assieme ai magistrati e ai politici la battaglia sulla riforma della giustizia si può vincere e non mi riferisco alla prescrizione. Io tendo a dare per scontato che nelle prossime tappe la battaglia sulla prescrizione sarà vinta", così il leader di Italia Viva ribadisce ala propria posizione e quella del suo gruppo durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario delle Camere Penali Italiane. "Il giustizialismo è una forma di populismo dei mediocri - ha spiegato Renzi - quando la realtà presenta il conto il populismo scappa. Penso alla battaglia contro i no-vax. Oggi non ne trovo uno neppure a pagarlo e penso che contro il coronavirus c'è chi farebbe la corsa ad avere un vaccino. Alla fine ho la libertà di dire quello che penso perchè penso di poter avere il lusso di dire la verità".
"Noi siamo la terra di Beccaria, non di Bonafede", ha aggiunto, ricordando che "L'Italia è quel paese che mentre gli altri vanno sulla ghigliottina cancella la pena di morte", ha continuato.
"La battaglia contro la prescrizione gli avvocati la fanno contro il loro interesse. Fanno una battaglia nell'interesse del Paese non dell'avvocatura". E ancora l'ex premier ha ribadito: "Noi difendiamo la giustizia, loro difendono il giustizialismo".
Poi arriva la bordata, che ha tanto i connotati di un avvertimento: "La battaglia sulla prescrizione non la molliamo. Siamo certi che non essendoci i numeri anche certe timidezze e ipocrisie di chi si proclama riformista e segue il giustizialismo pentastellato saranno messe alla prova. I numeri in Parlamento in questa legislatura non consentiranno di andare avanti con la proposta attuale".
Sul punto interviene il segretario del Pd Nicola Zingaretti secondo cui "Il Pd cresce e questo dà fastidio a qualcuno. Sento addirittura che noi stiamo diventando un partito populista, noi semmai siamo quelli che stiamo sminando l'Italia dal populismo". Poi il presidente della regione Lazio prova a stemperare gli animi e rivolgendosi alle varie anime della maggioranza dichiara: "Dico ai nostri alleati che fanno tanti slogan contro il populismo, contro Salvini: alle prossime elezioni comunali e regionali, lo dico senza polemica, non lasciateci da soli a combattere contro Salvini e le destre".
Dai banchi dell'opposizione con Tajani si rivolge direttamente all'ex presidente del consiglio: "Se Renzi sostiene la nostra posizione sulla riforma della giustizia meglio così, però se deve essere coerente deve anche far cadere il governo ritirandogli la fiducia.
Temo però che vi siano troppi giochi di Palazzo in corso, centinaia di poltrone che la maggioranza deve spartirsi e magari stanno già pensando a quella del presidente della Repubblica. Sono interessi di bottega, mentre l'Italia ha bisogno di risolvere i suoi problemi, a cominciare dalla crisi economica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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