Preso "il Lupo", pirata della strada di Catania. Aveva travolto con l'auto la tavolata dei vicini

Si stava riavvicinando a casa: davanti al pm ha cambiato più volte versione

Preso "il Lupo", pirata della strada di Catania. Aveva travolto con l'auto la tavolata dei vicini

È terminata alle 14 di ieri la fuga di Gaetano Fagone, il 52enne che venerdì sera ha investito di proposito a Palagonia, nel Catanese, un'intera tavolata di persone che cenava all'aperto lasciando dietro di sé un'anziana donna morta e sette feriti tra cui un bambino piccolo. Fagone, fuggito via dopo la tentata strage, era riuscito a rendersi invisibile ai militari dell'Arma che gli davano la caccia dopo aver abbandonato la Fiat Punto grigia del padre, la stessa con cui era andato addosso ai vicini (una trentina) che cenavano in allegria in una stradina chiusa tra via degli Orti e via Savona. Forse è stato aiutato, forse è riuscito a trovarsi un rifugio come quando, diversi anni fa, si sottrasse per giorni alla cattura appollaiato su un albero dove aveva realizzato un giaciglio di fortuna: in quel caso era accusato di estorsione. Saranno i Carabinieri del comando provinciale di Catania a ricostruire i suoi spostamenti.

Loro ci avevano visto giusto fin dall'inizio. Fagone non si era tolto la vita sentendosi in colpa: ha cercato piuttosto di sopravvivere e per questo, braccato dai Carabinieri del XII Elinucleo, dalle unità cinofile, dal Ros e dallo Squadrone Eliportato «Cacciatori di Sicilia», specializzato nella ricerca dei latitanti, si è allontanato dai terreni di proprietà della sua famiglia e dalle campagne etnee; dopodiché, stremato per la fuga, è tornato in centro, a Palagonia ed è qui che è stato arrestato, vicino alla sua abitazione dove cercava di trovare riparo e ristoro.

Sono state diverse le segnalazioni giunte ai Carabinieri da parte dei palagonesi, che hanno collaborato come potevano alle indagini per catturare l'omicida. Un uomo lo ha ripreso col cellulare mentre cammina guardingo per il paese, confermando la tesi degli investigatori che Fagone fosse in città. E di lì a breve i militari dell'Arma lo hanno individuato e circondato in via Gaetano Donizzetti, non distante dalla sua abitazione. Fagone è stato condotto in caserma a Palagonia per l'interrogatorio. Avrebbe cambiato versione più volte sostenendo che erano i vicini di casa ad avercela con lui e poi che si è trattato di un incidente. Ma tutto porta all'amara ricostruzione che Fagone si sia lanciato volutamente a tutto gas sulla tavolata e poi abbia fatto per ben tre volte marcia indietro e di nuovo avanti per non farsi sfuggire i bersagli.

Si cerca di capire cosa sia scattato nella sua testa quando, dopo avere accompagnato a casa l'ex moglie che aveva cenato con lui e con l'ex suocero, si è fiondato su quelle persone. Si pensa a vecchi rancori con alcuni dei commensali e al chiasso della comitiva, che avrebbe indispettito il 52enne il quale viene descritto in città come un uomo molto chiuso, sempre da solo e con un brutto carattere, tanto che nessuno voleva avere a che fare con lui. In paese lo chiamano «il Lupo».

L'uomo, che è stato associato al carcere Caltagirone, deve rispondere di omicidio e di tentata strage. Il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, si è congratulato con i Carabinieri «per il grande lavoro svolto con abnegazione e professionalità in un contesto difficile».

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