L'8 aprile scorso quattro ministri, ovvero Luciana Lamorgese (Interno), Luigi Di Maio (Esteri), Paola De Micheli (Infrastrutture e Trasporti) e Roberto Speranza (Salute), firmarono un decreto con cui chiudevano i porti italiani ai migranti a causa dell'emergenza Covid. In realtà, il governo continua a far entrare clandestini. Da inizio 2020 al 26 giugno ne sono arrivati 6.576, contro i 2.508 dello stesso periodo dello scorso anno. In Africa la pandemia sta prendendo piede, con oltre 348mila casi confermati. Un dato preoccupante, che rischia di far ripartire l'emergenza anche in Italia. Ecco perché martedì 30 giugno il Comitato Bicamerale Schengen ha convocato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, per un'audizione su politiche di immigrazione, asilo ed Europol. Come spiegato dal presidente del Comitato, Eugenio Zoffili (Lega), «sarà un'occasione preziosa per riferire i tanti problemi che sono stati raccolti durante la recente missione in Sicilia». Ecco perché il deputato chiederà alla titolare del Viminale «di chiudere immediatamente i porti e che siano al più presto inviati mezzi e rinforzi».
Il Comitato ha sentito, tra gli altri, il segretario nazionale del Sap (sindacato autonomo di polizia), Giuseppe Coco, il quale ha chiesto che i migranti «vengano a contatto con gli agenti solo dopo un periodo di quarantena in strutture adeguate e non nell'immediatezza per il foto segnalamento. Settimana scorsa - prosegue - alcuni immigrati sono fuggiti dal centro di Ragusa. Un rischio che non si può correre. Sosteniamo per questo l'idea del presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci di far arrivare altre navi dove queste persone possano fare la quarantena in sicurezza».
Coco chiede anche un rafforzamento dei reparti mobili. «Servono almeno 20 uomini in più a turno - conclude Coco -. La Sicilia da settimane era a contagi zero. Così rischiamo un disastro». Una richiesta che Zoffili si è fatto carico di presentare alla Lamorgese.
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