Il primo atto di Giggino: promossi i suoi fedelissimi

Fatta fuori Marzia Bonacci (la diretta interessata nega) portavoce di Luigi De Magistris ( nella foto ), si pensava che sarebbero stati risparmiati quei circa 100mila euro l'anno che la professionista guadagnava. Invece no, l'ex sindaco sospeso ha spalmato quel denaro (in parte o totalmente) su tre persone del suo staff già inquadrati come collaboratori presso il suo ufficio. I tre promossi sul campo, quindi, guadagneranno molto di più. Rivoluzionata la formazione che affianca il sindaco, si potrà finalmente pensare alla città. Spazzatura, traffico, buche stradali, mezzi pubblici tremate: sta arrivando il «sindaco di strada» con il suo esercito (di promossi).

L'obiettivo è il riacquisto della testata. Ieri Il manifesto (nella foto la prima pagina) era in edicola a 20 euro per 24 pagine a colori. L'edizione a 20 euro fa parte della campagna di fundraising avviata il 25 ottobre «Mi riprendo il manifesto» finalizzata al riacquisto della testata dalla liquidazione coatta amministrativa avvenuta due anni fa. Il manifesto non è nuovo a operazioni di autofinanziamento spericolate: nel 1981 uscì a mille lire quando i giornali ne costavano 400, nel 1997 propose un'edizione a 50mila lire e nel 2008 è arrivato addirittura a un prezzo stratosferico di 50 euro. L'edizione di ieri era la prima tappa della raccolta fondi che durerà fino a gennaio con l'obiettivo di raccogliere un milione di euro.

L'editoriale del direttore Norma Rangeri si rivolge ai Cari compagni, quelli ricchi però. Perché «chi vive di un magro stipendio, con venti euro riesce a mettere insieme il pranzo con la cena». Ma i compagni comunisti non erano quelli che combattevano la ricchezza e il consumismo?

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