Il primo pezzo è al suo posto. E considerato come vanno di solito i lavori in Italia, può essere considerato già un successo. A 414 giorni dal crollo del ponte Morandi, che il 14 agosto 2018 ha collassato provocando 43 vittime, ieri è stato posato il primo cosiddetto «impalcato», cioè la struttura su cui poggerà il nuovo viadotto sul Polcevera. I primi 50 metri di acciaio del nuovo ponte sono stati issati fra le pile 5 e 6, fino ad oltre 40 metri di altezza. Questa è la prima delle 19 campate che costituiranno l'intera opera lunga più di un chilometro: 16 da 50 metri e 3 da 100 metri. Entro fine anno dovrebbe essere issato l'intero impalcato e il collaudo è stato programmato per il prossimo 15 aprile.
Un suono di sirena alle 11,17 ha dato il via alle operazioni alla presenza del premier Giuseppe Conte, del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, del sindaco-commissario Marco Bucci, del governatore Giovanni Toti, del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, e dell'architetto Renzo Piano che ha donato il disegno del viadotto. Presenti anche Pietro Salini, amministratore delegato Impregilo e Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, le aziende che ricostruiranno il ponte.
«Genova è un simbolo di rinascita che si sta concretizzando - ha detto Conte -. Qui tocchiamo con mano la collaborazione tra pubblico e privato in modo intelligente. Le eccellenze insieme possono fare grandi cose». E ha promesso: «In tempi record consegneremo l'opera alla storia. Genova offre una grande lezione. Abbiamo ridato luce e speranza al Paese intero». Conte parla anche dell'iter per la revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia, controllata dalla holding Atlantia, che è scivolata in Borsa del 3,5% dopo le parole del premier, mentre la Finanza era nella sede di Milano della controllata Spea per nuove perquisizioni. «Non faremo sconti ai privati, perseguiremo solo l'interesse pubblico», ha promesso Conte.
Il governatore Toti spiega che questo «dimostra come la politica possa mantenere le promesse che fa». «Oggi dimostriamo che le cose grandi si possono fare bene e nei tempi giusti - ha detto Bucci -. Deve essere un messaggio per tutta l'Italia: facciamo tornare Genova Superba».
Renzo Piano, 82 anni, ha ringraziato il migliaio di persone, dagli ingegneri ai saldatori, che costituiscono l'esercito che ricostruirà il ponte: «Questo ponte è figlio dei mille operai. E costruire è un gesto di speranza, di pace. A cosa mi sono ispirato? Beh, basta guardarlo, è una grande nave che attraversa la vallata».
Ma poteva mancare la polemica? No. «Tutte queste cerimonie (cinque da dicembre, ndr) mi sanno tanto di campagna elettorale!», commenta Franco Ravera, presidente dell'associazione «Quelli del ponte Morandi» che rappresenta i 600 sfollati.
E in serata il capo del M5s Lugi Di Maio rincara la dose sulla revoca della concessione delle autostrade.
«Sono contento - ha detto il ministro degli Esteri - che ormai in tutto il governo c'è l'ok sulla questione della revoca delle concessioni. Sono contento che ci sia nel Pd questa consapevolezza e lo dico senza alcuna volontà di voler ironizzare, per me è molto importante che siamo tutti d'accordo su una linea che il Movimento ha fatto partire 14 mesi fa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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