Dopo giorni di esegesi sulla formazione scolastica, la sua dottrina economica e perfino le letture preferite di Mario Draghi, finalmente si entra nel vivo del programma di governo. Ed è una conferma del tanto decantato pragmatismo. Collocazione atlantica, integrazione europea con la proposta di un bilancio unico e le tre riforme che ci chiede Bruxelles (giustizia, Pa e fisco) ma fra i punti più concreti c'è la scuola. E poi i vaccini. Ecco l'agenda Draghi, sulla base dei racconti dei parlamentari delle formazioni minori ricevuti ieri. Il premier ha citato loro dati a supporto di ciascuna priorità. Un'ovvietà a cui siamo disabituati.
Scuola
Niente riforme della didattica e banchi a rotelle. A Draghi interessa come affrontare il disagio, anche psicologico, dei ragazzi e come far loro recuperare il tempo perduto. L'ex governatore della Bce avrebbe parlato di rimodulazione del calendario scolastico. La deduzione è un allungamento a scapito di una parte delle vacanze. Ma non solo: in cima alle priorità c'è il fenomeno delle cattedre vacanti a settembre, e Draghi ha citato l'esempio di diecimila prof mancanti a inizio anno come da evitare.
Ambiente
Altro terreno su cui Draghi ha mostrato il suo approccio caratteristico. Ha citato il dato che su 21 città più inquinate ben 14 sono nell'area tra Milano e Verona e ricordato che l'ambiente costituisce il capitolo più corposo del fondo Next generation Eu. L'attenzione all'ambiente sarà declinata in ogni misura, ma «senza approcci ideologici». Anche qui parrebbe di scorgere una cesura rispetto ai giallorossi.
Lavoro
Il premier non si è espresso sulla fine del blocco dei licenziamenti al 31 marzo. Ha tenuto le carte coperte riguardo a un'eventuale proroga, anche in vista degli incontri con le parti sociali che dovrebbero partire da oggi, ma ha confermato la necessità di tutele a fronte di una ripartenza dell'economia più lenta del previsto.
Pubblica amministrazione
Draghi non è entrato nei dettagli, ma l'ha citata come una delle riforme cardine, legate alla necessità di rimettere in moto le opere pubbliche e infrastrutturali come leva per l'economia.
Fisco
«Ha parlato di riforma organica», ha riferito Bruno Tabacci uscendo dall'incontro nella Sala della Lupa di Montecitorio. «Ma non sarà la flat tax», ha aggiunto, ma è palesemente una sua interpretazione. Draghi non è entrato nel merito ma da interventi precedenti all'incarico di formare il governo, si dovrebbe trattare di un riordino a costo zero, senza aumento della pressione fiscale.
Impresa
Il premier incaricato ha citato l'opportunità di forti investimenti pubblici, quelli del Recovery plan, e di far ripartire il turismo. Ma, stando a Manfred Schullian, presidente delle Minoranze linguistiche, ha parlato di «evitare contributi a fondo perduto ma finanziare le imprese per poter riprendere la loro attività».
Giustizia
Per Draghi è una riforma urgente per riavviare l'economia. Emma Bonino ha insistito sui problemi della giustizia penale e l'ex banchiere centrale avrebbe convenuto ma citando la questione del tempo a disposizione. Sebbene, come ha ricordato Maurizio Lupi, «governi a scadenza come lo yogurt, non esistono».
Vaccini
Negli appunti del premier, accelerare il
piano vaccinale è la «prima emergenza». E il tema si incrocia con quello delle misure restrittive in scadenza e delle autorità di gestione, dal Cts all'Arcuri. Draghi non ha fatto nomi, ma ci si attende un cambio di passo.
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