La procura: "Giudizio immediato per Toti, Spinelli e Signorini". Il processo partirebbe a ottobre

La richiesta dei pm inoltrata al gip che domani deciderà di rimettere in libertà l'ex governatore

La procura: "Giudizio immediato per Toti, Spinelli e Signorini". Il processo partirebbe a ottobre
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La Procura di Genova accelera e chiede il giudizio immediato per Giovanni Toti (foto) per l'ex presidente dell'autorità portuale Paolo Emilio Signorini, e per colui che secondo i pm avrebbe corrotto entrambi, l'84enne imprenditore della logistica del porto di Genova Aldo Spinelli.

Si chiude dunque l'indagine che ha portato alle dimissioni il presidente, trascinando la Liguria al voto anticipato il 28 ottobre. Tre anni di intercettazioni e novemila pagine di atti di indagine secondo i pm costituiscono un impianto accusatorio solido, fondato su elementi di prova sufficienti per sostenere un processo contro Toti e gli altri due principali indagati per corruzione. La richiesta dei magistrati, qualora venisse accolta dal gip, che si pronuncerà entro 5 giorni, consente di saltare l'udienza preliminare e di andare subito a dibattimento, che potrebbe iniziare tra ottobre e novembre. É stato ieri il Procuratore capo Nicola Piacente a convocare i legali degli interessati per informarli della decisione. Avranno 15 giorni, dopo il decreto che dispone il giudizio, per scegliere eventuali riti alternativi come il rito abbreviato o il patteggiamento. Uno scenario, quest'ultimo, escluso categoricamente dai difensori di Toti e Spinelli. «La richiesta di giudizio immediato non la valuto negativamente. Ora vedremo, comincia una nuova fase di intenso lavoro», spiega l'avvocato dell'ex governatore, Stefano Savi. A Toti viene contestata la corruzione - per 74mila euro di finanziamenti elettorali ricevuti da Spinelli, secondo l'accusa, in cambio di favori, come la proroga della concessione del Terminal Rinfuse - sia il finanziamento illecito ai partiti, per la vicenda degli spot elettorali che per i pm sarebbero stati pagati da Esselunga per vedersi accelerare l'apertura di due punti vendita. Toti i è sempre difeso, ha ammesso di aver percepito le erogazioni liberali, per altro trasparenti e tracciate, ma ha sempre negato qualsiasi nesso con presunti favori. Ha rivendicato di aver agito sempre nell'interesse del porto di Genova.

Nella trentina di pagine contenenti la richiesta di giudizio immediato, i pm fanno un elenco delle loro fonti di prova: 35 testimoni, 44 dispositivi elettronici tra telefonini, computer, hard disk e chiavette, l'elenco delle intercettazioni di cui si chiederà la trascrizione e 28 informative della guardia di finanza. Il cuore dello schema d'accusa sta soprattutto nelle intercettazioni, su cui però i legali hanno sempre evidenziato perplessità, in quanto «interpretabili». «Ci sono una serie di intercettazioni che finora non abbiamo mai sentito. Vogliamo ascoltare anche i toni usati perché a volte potrebbero essere delle battute», precisa Savi. Non solo dovranno ascoltarle, ma si vuole verificare anche che siano tutte utilizzabili. L'inchiesta ligure infatti è nata con un'ipotesi di reato iniziale, voto di scambio politico mafioso, che non ha mai riguardato Toti, ma che ha consentito, in virtù dell'aggravante di mafia, di intercettare senza limiti.

E sono ore di attesa per Toti: domani il gip dovrebbe decidere se rimetterlo in libertà, alla luce delle sue dimissioni.

La Procura è orientata a dare parere favorevole. Si aspetta anche il verdetto su Spinelli: il suo legale, Sandro Vaccaro, ha chiesto la revoca dei domiciliari dopo che la holding del suo gruppo, ha nominato l'ex numero due del Csm David Ermini.

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