Prato - Hanno scelto un «periodo di riflessione» separati e vivono in case diverse, con lei che sta per iniziare una serie di sedute con uno psichiatra.
Per la coppia di Prato finita sotto i riflettori nazionali con la donna al centro delle indagini per violenza sessuale, avendo avuto un figlio da un minorenne saranno decisive le prossime ore, quelle in cui i giudici del Riesame dovranno stabilire se revocare o meno gli arresti domiciliari, come richiesto dai difensori. Intanto ieri la donna ha rilasciato una dichiarazione spontanea magistrati in cui ha ribadito la sua buona fede. «Lo amavo, per lui avrei lasciato mio marito» ha dichiarato agli inquirenti l'infermiera 31enne che dava ripetizioni d'inglese al ragazzino di 15 anni con cui ha avuto rapporti sessuali completi. Proprio la decisione di rivolgersi a uno psichiatra, insieme alla necessità di accudire il figlio nato dalla relazione col 15enne fuori anche dalle mura di casa sono i due elementi su cui punta la difesa.
Dopo oltre due ore di udienza i giudici si sono riservati la decisione. «La nostra assistita spiegano gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, mostrando una lista di appuntamenti già fissati con un medico specialista - ha iniziato un percorso da un esperto che la deve affiancare, uno psichiatra, inoltre ha necessità di seguire il figlio più piccolo che ha pochi mesi, in modo completo. La signora non ha più avuto e non ha più cercato contatti con il ragazzo da quando ha avuto contezza del procedimento in corso». Sempre i legali hanno smentito che l'infermiera abbia consultato siti pedopornografici A loro risultano tre visite a siti pornografici con persone maggiori di 18 anni. «Moglie e marito hanno deciso di vivere momentaneamente separati per permettere alla signora di iniziare un processo interiore di riflessione e di affrontare nel miglior modo quello che sarà il percorso terapeutico», spiegano gli avvocati. Gli ultimi sviluppi della vicenda sono emersi nel corso di un'udienza durata 2 ore presso il Tribunale del Riesame di Firenze: adesso i giudici dovranno decidere se confermare o meno i domiciliari alla donna, che nei mesi scorsi ha avuto un figlio da un allievo 14enne al quale impartiva lezioni private di inglese. La decisione arriverà a pochi giorni dall'incidente probatorio del prossimo lunedì: nei due interrogatori sostenuti finora della donna, l'infermiera ha confermato che il minore aveva 14 anni quando relazione è iniziata. Tuttavia, dagli indizi raccolti pare che la relazione sia iniziata nell'aprile 2017 quando il ragazzo andava a casa della donna per le lezioni private e aveva ancora 13 anni.
Anche il marito della donna è iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di alterazione di stato civile: il sospetto della Procura pratese è che l'uomo sapesse che il figlio era di un altro. Adesso, però, lui se ne è andato in un'altra casa col bambino più grande. La moglie è rimasta nella loro abitazione di Prato col figlio più piccolo, nato dalla relazione con il ragazzino adolescente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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