Valditara? «Un bersaglio debole», da colpire «come si fa con la Morte Nera in Star Wars». E ancora: «Io penso che non sia difficile colpirlo perché quello che dice è così palese, evidente, arrogante, cialtrone, lurido che è facile vederlo». Parole e musica di Christian Raimo, insegnante e scrittore, già candidato di Alleanza Verdi e Sinistra alle ultime elezioni europee. Frasi, pronunciate a settembre scorso durante la manifestazione nazionale di Avs, che ora costeranno al prof. di sinistra una sospensione di tre mesi dalle aule, con taglio dello stipendio del 50%. Ma non è la prima volta che Raimo si profonde in insulti nei confronti di Valditara e non solo. «L'ideologia di Valditara è un precipitato di razzismo, classismo e cialtroneria», scriveva su Facebook il 23 settembre. Due giorni prima, su X: «La retorica del ministro Valditara» è «una panzana». Il 13 agosto, su Facebook, sempre riferito al ministro dell'Istruzione: «Valditara è impresentabile, la sua idea di scuola è lurida e pericolosa». Ma non c'è solo Valditara. Il professore, su X, il 7 luglio, si lanciava in un'analisi spericolata: «Il futuro è il socialismo». Poi la conclusione: «E adesso stuccateci il cazzo con l'antisemitismo a sinistra e i centri sociali». Tre giorni prima definiva Giorgia Meloni «neofascista». Aggettivo usato, a più riprese, per bollare anche tutto il governo di centrodestra. Ma l'elenco è fin troppo lungo, tra le accuse a Israele di perseguire e legittimare una «logica genocidaria» e l'ormai celebre «i neonazisti vanno picchiati», pronunciato a L'Aria che Tira, su La7, ad aprile scorso, commentando la vicenda che ha coinvolto Ilaria Salis in Ungheria.
Proprio Salis è una delle più solerti a esprimere indignazione per la decisione di sospendere Raimo. «Esprimo la mia piena solidarietà al professor Christian Raimo, sospeso oggi dal suo incarico di insegnante, per aver criticato il ministro dell'Istruzione Valditara. Se vogliamo evitare di seguire l'esempio dell'Ungheria di Orban, è fondamentale che la libertà di opinione e il diritto di critica siano tutelati da questo tipo di ritorsioni», scrive l'europarlamentare. Il Pd parla di «decisione grave», mentre il M5s di «atto di violenza».
Fratoianni bolla la scelta dell'Usr Lazio come «un tentativo di intimidire una persona libera». «Provvedimento fascista», tuona lo scrittore Marcello Fois. Il centrodestra, invece, plaude alla decisione. Raimo? «Un problema dell'Ufficio scolastico del Lazio», taglia corto Valditara.
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