Il professor decrescita e un Paese verso il crac

Mario Monti scrive testualmente che "è importante porsi con urgenza il problema di quanto abbia senso continuare a ristorare con debito"

Il professor decrescita e un Paese verso il crac

Giuseppe Conte, che sino ad ora ha cercato vanamente di fare il Conte ter con i voltagabbana, impaludati da «costruttori», ora può provarci con i «distruttori», guidati dal senatore a vita Mario Monti che scrive testualmente che «è importante porsi con urgenza il problema di quanto abbia senso continuare a ristorare con debito, cioè a spese degli italiani di domani, le perdite subite a causa del lockdown, quando, per molte attività sarebbe meglio che lo stato favorisse la ristrutturazione o la chiusura, con il necessario accompagnamento sociale, per destinare le risorse ad attività che si svilupperanno, invece che quelle che purtroppo non avranno un domani».

Quali sono i ristoranti, gli alberghi, gli esercizi commerciali, le palestre, le orchestre, i centri benessere, le scuole di sci, i rifugi alpini, le dimore storiche, da avviare alla chiusura, dando agli imprenditori, agli artigiani, agli artisti, ai professionisti, ai proprietari, in cambio «un accompagnamento sociale»? In cambio della loro arte e del loro risparmio, una elemosina? Quale nuova specie di dirigismo vuole inventare questo «super esperto» che con la patrimoniale immobiliare riuscì a creare una crisi economica e bancaria di lunga durata? Chi è che deciderà chi deve chiudere, che cosa, a Venezia, sul lago di Como, in Calabria o a Trastevere, perché non ha futuro? Un tecnico indicato da Mario Monti, un esperto della schiera di Conte, un mago o forse il solito dottor Arcuri?

Per Monti, se Giuseppe Conte farà un governo ter che abolisca i Ristori, sostituendoli con «accompagnamenti sociali», stabilendo quali ristoranti con quali menù abbiano futuro, questa operazione non sarà un trasformismo, ma una «trasfigurazione». Ce lo vediamo Conte che, con l'aiuto del suo «portavoce» Rocco Casalino, trasformato in Harry Potter, opera la trasfigurazione, che dovrebbe aiutare a migliorare il bilancio, riducendo il saldo passivo di parte corrente? Può forse abolire i Ristori che sono già stati stabiliti e non ancora dotati di decreti attuativi che li quantifichino? D'altra parte, la chiusura di attività economiche non comporta solo problemi per i loro gestori, genera anche perdita di posti di lavoro, con sussidi di cassa integrazione e indennità di disoccupazione e determina sofferenze bancarie, anche perché sono in arrivo le cartelle esattoriali, anche per coloro che debbono chiudere le attività. È vero che i «ristori» sono spese correnti che danno luogo a deficit di bilancio. Ma non è chiaro perché siano necessarie tutte queste chiusure, dato che esistono protocolli, che ove rispettati, consentono di tenere aperti gli esercizi, senza dar luogo a contagi, mentre rimangono in vita le spese per il reddito di cittadinanza, il cashback per chi paga con carte di credito o bancomat, le sovvenzioni per monopattini e biciclette. Ma c'è un'altra parte della ricetta di Monti per il governo di trasfigurazione: un fisco «friendly ma non troppo» che, per ridurre le diseguaglianze dovrà affrontare temi che «i partiti, pavidi, non osano neppure pronunciare: imposta ordinaria sul patrimonio, imposta di successione, imposizione sugli immobili e aggiornamento del catasto».

Un programma che pare fatto apposta per generare fughe di capitali, minusvalenze patrimoniali, nuove difficoltà di smaltimento delle sofferenze bancarie. Ossia, in luogo dei «costruttori» i «distruttori»: magia di Harry Potter per il governo di trasfigurazione Conte ter.

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