Profughi, a Massa Carrara spesi 726mila euro in due mesi

A tanto ammonta la spesa per l'accoglienza di 335 profughi nella provincia di Massa Carrara per i mesi di agosto e settembre

Profughi, a Massa Carrara spesi 726mila euro in due mesi

La provincia di Massa Carrara ha speso ben 726mila euro in due mesi per ospitare 355 profughi. Un decreto della Prefettura di Massa Carrara, in attesa della nuova gara d’appalto, dispone la proroga delle convenzioni in corso per il completamento del servizio d’accoglienza per una cifra pari a 1000 euro al mese per ogni ospite.

Gli stanziamenti sono suddivisi tra le 20 strutture che nel territorio si occupano di questi servizi sociali. Enzo Manenti, sindaco di Licciana Nardi spiega che nell’elenco della prefettura non sono compresi i rifugiati gestiti dai progetti Sprar condotti dall’Arci.“I costi – spiega il primo cittadino al quotidiano La Nazione - li conosciamo, sono quelli stabiliti a livello internazionale e sostenuti dallo Stato, non dai Comuni. Le associazioni di volontariato del nostro territorio sono state disponibili, non si sono registrati particolari problematiche nella gestione dell’accoglienza anche se l’impegno non è facile per far convivere linee e culture diverse. Puntiamo a realizzare progetti di integrazione regionali per impegnare gli ospiti a rendere produttivo il tempo di questo percorso. È però importante che questa accoglienza non diventi un business”.

Per il sindaco di Villafranca Filippo Bellesi, invece, si è di fronte a “una spesa enorme per dare risposte inefficaci ad un’accoglienza a senso unico costretta dalla mancanza di politiche che non ci difendono da una vera e propria invasione”. E aggiunge: “Non sono tutti profughi, infatti molti non ottengono lo status di rifugiato, ma comunque rimangono ugualmente a bighellonare con gli smartphone e vengono a costare allo Stato a scapito di tanti cittadini che non riescono ad arrivare alla fine del mese o che hanno perso il lavoro”.

Il sindaco di Tresana Matteo Mastrini è, invece, impegnato, insieme alla cooperativa, a sviluppare un progetto che permetta di integrare i profughi impegnandoli in lavori di pubblica utilità. “Chi accetterà di impegnarsi nel progetto sarà coinvolto a partire dal prossimo mese di ottobre 3 volte la settimana dalle 8 alle 12 in interventi di manutenzione di infrastrutture pubbliche”.

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