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Proporzionale E il centro è in subbuglio

Proporzionale E il centro è in subbuglio

Quello che il maggioritario ha diviso ieri, il proporzionale potrebbe riunire oggi. Si spiegano così le grandi manovre al centro di queste ultime settimane. Quelle in chiaro, come il battesimo dei Centristi per l'Europa di due sabati fa a Roma sotto la regia di Pier Ferdinando Casini o l'intervento di Angelino Alfano sul Corriere della Sera di ieri. Ma anche quelle sottotraccia, visto che ormai da mesi sono in corso riunioni più o meno carbonare tra parlamentari che da anni non sedevano allo stesso tavolo. Insomma, niente di strano se perfino Silvio Berlusconi e l'ex delfino Alfano hanno ripreso a sentirsi al telefono con una certa frequenza.

La grande galassia centrista, dunque, è in subbuglio. Ancora senza una direzione chiara, perché non è definito il quadro politico e, soprattutto, non si sa quale sarà il punto di caduta della nuova legge elettorale. Quel che è quasi certo, però, è che sarà di stampo proporzionale, a prescindere dal fatto che ci siano o no le coalizioni e di quali saranno le soglie di sbarramento. Ed è proprio questo un dettaglio da non sottovalutare, visto che ad oggi per la Camera l'Italicum prevede una soglia del 3% mentre al Senato lo sbarramento varia dal 3 (per i partiti che si presentano in coalizione) all'8% (per quelli che corrono da soli). Il che inevitabilmente spinge i piccoli ad aggregarsi. Di qui le ambasciate di queste settimane, perché a prescindere di quali e quanto brusche siano state in passato le rotture, in politica quel che conta davvero è il senso pratico.

Ci sta, insomma, che Alfano dica che «tra Pd e Lega esiste un importante spazio per idee e movimenti politici di impronta liberale, popolare e moderata». Un vero e proprio appello all'unità che però, almeno stando alle reazioni di ieri, ha trovato una certa qual freddezza nell'imbarazzato silenzio di Forza Italia. Con l'eccezione del presidente dei senatori azzurri Paolo Romani che sottolineava come «il baricentro di Alfano sia spostato in area renziana».

Il confronto, però, è evidentemente in corso, tanto che in Lombardia si è già chiuso un accordo Forza Italia-Ncd-Lega in tutti i comuni che andranno al voto alle Amministrative di primavera. Non è un caso che persino Matteo Salvini stia cercando di aggiustare il tiro, al punto che qualche giorno fa era arrivato a dirsi «disponibile ad una alleanza ampia con i partiti di centrodestra».

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