Circa 500mila alberi abbattuti per fare largo alla gigafactory Tesla a Grünheide, alle porte di Berlino, Germania. È uno dei paradossi della green economy che non va giù agli ambientalisti, disgustati dalla decisione di concedere spazi alla produzione di auto elettriche togliendoli a centinaia di ettari di piante, alcune secolari. A mostrare il fenomeno con immagini satellitari è stata la società Kayrros, azienda che si definisce «di intelligence ambientalista» e che misura l'impatto dell'attività umana sul pianeta. Sulla base delle analisi via satellite, almeno 329 ettari (pari a 813 acri) sono stati tagliati tra il marzo 2020 e il maggio 2023 per creare la fabbrica aperta da Elon Musk nel 2022. Si tratta dell'equivalente di mezzo milione di alberi, come ha rimarcato il quotidiano britannico Guardian.
Da mesi sulla fabbrica Tesla imperversano le proteste di circa 800 attivisti per il clima, contrari all'espansione dell'impianto, annunciata dalla Tesla subito dopo l'apertura per aumentare la sua produzione, che sulla base di un piano approvato a luglio dal ministero dell'Ambiente dello Stato di Brandeburgo raddoppierà fino a 1 milione di automobili l'anno. A febbraio, l'iniziativa di espansione era stata bocciata tramite un referendum significativo, ma senza alcun vincolo legale, dagli abitanti del piccolo comune di Grünheide, 9mila abitanti, dove sorge l'impianto. A marzo gli attivisti sono riusciti a fermare la produzione per una settimana, dopo aver provocato un incendio che ha interrotto l'alimentazione della fabbrica. Respinto invece dalla polizia l'assalto del sito da parte degli ecologisti. In quella circostanza Elon Musk, proprietario dell'impianto e del social X a cui ha affidato il suo sfogo, aveva accusato la polizia di «aver lasciato scappare i manifestanti di sinistra».
A essere contestato non è solo l'abbattimento degli alberi ma anche l'estrazione di metalli per le auto elettriche. «In una delle regioni più aride della Germania, gran parte dell'ambiente è già stato distrutto - denuncia Karolina Drzewo - Bisogna evitare l'espansione e quindi l'ulteriore distruzione delle foreste e il pericolo che incombe sull'acqua potabile».
A rimettere, tuttavia, «in prospettiva» la questione, come dice lui stesso, è proprio il capo analista della società che ha denunciato l'eliminazione degli alberi: «L'abbattimento è stato notevole, ma a fronte del vantaggio di sostituire le auto con motore a combustione interna con veicoli elettrici», ha spiegato Antoine Halff.
Gli alberi perduti equivalgono a circa 13mila tonnellate di CO2, la quantità annuale emessa da 2.800 auto medie con motore a combustione interna negli Usa. «Si tratta quindi di una frazione del numero di auto elettriche che Tesla produce e vende ogni trimestre. Ci sono sempre dei compromessi».
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