"Abbiamo un’apertura di credito nei confronti dei territori ma se non fanno bene il loro lavoro, in ultima istanza, sappiamo che abbiamo le risorse e gli strumenti per ricollocare noi, dallo Stato, le persone". Parlando dell’operazione per gestire la mobilità dei dipendenti delle Province, il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia ha fatto sapere che l'orizzonte del governo per completare il percorso è la fine del 2016. "Non a caso - fa notare la Madia - nella legge di stabilità abbiamo bloccato le assunzioni per tutto il 2015 e tutto il 2016". In questo modo l'esecutivo punta ad avere le risorse per ricollocare i dipendenti delle Province in eccedenza.
Altro che spending review. Quello che esce dalla porta, rientra dalla finestra. I tagli delle Province sono solo un'altra magia (riuscita male) di Matteo Renzi. Rispondendo alle domande dei parlamentari in commissione Semplificazione, la Madia ha infatti ricordato come nella legge di stabilità "siano state bloccate tutte le assunzioni e quindi le relative risorse che ci sono e sono lì". Quindi, i fondi ci sono. "Non è giusto usare la parola tesoretto, che è abusata - ha assicurato il ministro - ma abbiamo le risorse per ricollocare i dipendenti delle Province". La Madia ha, inoltre, evidenziato "la complessità delle operazioni di mobilità, che coinvolge circa 20mila persone, ed è la più importante della storia italiana". Ora, ha spiegato, "stiamo dicendo alle Regioni di sbrigarsi a fare le leggi regionali", così da definire le funzioni e i dipendenti che vengono loro trasferiti. Quindi, ha poi aggiunto il ministro, "se riescono i territori, passando per le leggi regionali che ridisegnano le funzioni sulla base della riforma Delrio, è meglio, perché ne beneficia il territorio stesso".
Tuttavia se ciò non dovesse accadere, ha avvertito la Madia, il governo si sarebbe già tutelato: "Abbiamo le risorse e anche gli strumenti visto che abbiamo anche aperto il portale per gestire la mobilità". Il ministro ha in questo modo ribadito l’obiettivo: "Garantire tutti le lavoratrici e tutti i lavoratori delle Province italiane, assicurando stipendio e lavoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.