Pupetta: bella, feroce e capomafia "Le mie scelte pagate con le lacrime"

Fu la prima camorrista, sfidò Cutolo e si esibì pure come attrice

Pupetta: bella, feroce e capomafia "Le mie scelte pagate con le lacrime"

Roma. Bella e spietata, è morta a 86 anni Lady Camorra. Assunta «Pupetta» Maresca si è spenta mercoledì nella sua abitazione a Castellamare di Stabia. Da tempo malata, Pupetta diventa capo clan dopo aver ucciso l'assassino di suo marito. «Che dovevo fare? L'uomo che ho ucciso avrebbe fatto lo stesso con me. Ero incinta, mi veniva incontro con il braccio teso e la pistola in pugno, mi dovevo fare ammazzare? Le mie scelte le ho pagate con le lacrime». Racconta così, alla vigilia della fiction tv con Manuela Arcuri nel 2013, la storia della sua vita. «Il carcere che mi ha fatto veramente male è stato quando sono stata arrestata per aver parlato di Cutolo che a quei tempi uccideva tutti i giorni - ricordava -, in carcere urlavo per l'ingiustizia che avevo subito. Quattro anni per aver detto che Cutolo era sostenuto dalla politica. È vero, l'ho minacciato di morte. Lui minacciava i miei fratelli e io avevo davanti agli occhi mio padre che piangeva. La camorra avrebbe mandato una donna a fare minacce in pubblico? Il mio è stato un impeto di rabbia che ho pagato amaramente. Desidero ancora una carezza da mia madre, carezza che non ho mai avuto».

Pupetta, che vinse anche un concorso di bellezza, era vedova del boss Pasquale Simonetti, «Pascalone 'e Nola», figlia di contrabbandiere e sorella di Pasquale e Ciro «Lampetiello» Maresca. A vent'anni, nel 1955, spara ad Antonio Esposito, «Totonno 'e Pomigliano», suo testimone di nozze e mandante dell'assassinio del marito. Arrestata, durante la detenzione partorisce il primo figlio, Pasqualino. Deve scontare 13 anni e 4 mesi grazie all'attenuante della provocazione, per omicidio. Dopo dieci anni viene graziata.

Nel 1967 è la protagonista del film Delitto a Posillipo di Renato Parravicini, dove interpreta una donna invischiata con il fidanzato in un caso di omicidio. Nel 1970 s'innamora del camorrista Umberto Ammaturo dal quale ha due gemelli, Roberto e Antonella. Quattro anni dopo il figlio Pasqualino, 19 anni, viene ucciso, il corpo mai trovato. Ma non è una guerra fra clan. Il primogenito, che non accettava la relazione con Ammaturo, l'aveva più volte minacciato. L'uomo viene arrestato come presunto mandante ma un anno dopo assolto per insufficienza di prove. Pupetta non crede all'ipotesi che sia stato lui a uccidere il figlio, comunque fra i due è finita.

La prima donna di camorra, Pupetta. Sempre opposta al clan di Raffaele Cutolo. Nel 1981 viene accusata di essere la mandante dell'omicidio di Ciro Galli, uomo di fiducia di «'o Professore», per una vendetta trasversale. Pupetta viene arrestata, il pm chiede l'ergastolo ma viene assolta per mancanza di prove. Siamo in piena guerra fra Nuova Camorra Organizzata di Cutolo e la Nuova Famiglia. Pupetta organizza una conferenza stampa per minacciare Cutolo: «Se per Nuova Famiglia si intende tutta quella gente che si difende dallo strapotere di quest'uomo, allora mi ritengo affiliata a questa organizzazione» dice.

Accusata di aver ordinato l'omicidio di Aldo Semerari, il criminologo e psichiatra forense che con le sue perizie, «giocando su due tavoli», faceva uscire i boss di prigione, viene assolta. I funerali questa mattina a Castellamare, nella chiesa di Sant'Antonio quartiere in cui Pupetta viveva.

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