Pur di fermare la Tav i grillini si trasferiscono nelle cascine espropriate

L'ultima follia dei parlamentari M5S: trasferiscono gli uffici sulla Milano-Venezia. "Così blocchiamo la Tav"

Pur di fermare la Tav i grillini si trasferiscono nelle cascine espropriate

Vito Crimi steso sui binari per bloccare la linea Tav Milano-Venezia. È il fotomontaggio che appare in apertura del blog di Beppe Grillo da cui il senatore bresciano lancia il grido di battaglia contro l'alta velocità: "Per bloccare la Tav sposteremo i nostri uffici!". E, pur di interrompere i lavori, i parlamentari Cinque Stelle trasferiranno i propri uffici nelle cascine espropriate. Una trovata alquanto bizzarra che da una parte presta il fianco ai facinorosi e violenti No Tav e dall'altra non farà altro che far perdere altri soldi alle casse dello Stato.

"Espropri di case, cascine, terreni e aziende agricole con offerte di denaro per rinunciare ad una vita e ripartire da zero - scrive il senatore pentastellato - sono queste le condizioni per realizzare l’inutile 'grande opera' della linea Tav Milano-Venezia, che passerà anche da Brescia". Ieri, una delegazione parlamentare del Movimento 5 Stelle ha incontrato alcuni proprietari delle case e aziende che saranno espropriate nella zona di Calcinato, in provincia di Brescia. "Abbiamo deciso di spostare i nostri uffici parlamentari presso i loro domicili - annuncia Crimi - l'inviolabilità degli uffici prevista in Costituzione servirà per bloccare gli espropri, nella speranza che i dati, gli argomenti, i fatti riprendano possesso del dibattito e impediscano a questo ennesimo scempio di realizzarsi".

Dalle colonne del blog di Grillo, Crimi accusa lo Stato di non aver mai analizzato "le reali esigenze dei pendolari (3 milioni al giorno, contro i soli 70 mila passeggeri delle Frecce), dei turisti che usufruiscono delle linee locali (22 milioni in tutta l’area gardesana), dei costi (circa 6 miliardi di euro investiti per risparmiare 20 minuti di tempo fra Milano e Venezia), della domanda di trasporto merci su rotaia (in diminuzione) e dell’impatto ambientale (il tracciato interessa

addirittura discariche degli anni ’80-’90 ancora da bonificare)". "Avanti con l’opzione 'zero' - conclude il senatore Cinque Stelle - le linee esistenti sono più che sufficienti. A riveder le stelle".

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