Pure i tedeschi hanno capito Con la Merkel tornano nazi

Fa rumore la copertina dello «Spiegel» con la Cancelliera ritratta tra i gerarchi: è la presa d'atto di come il resto d'Europa vede Berlino

Foto d'epoca: un gruppo di gerarchi nazisti compiaciuti posa davanti al Partenone. A turbare il bianco e nero sbiadito dai decenni, un'intrusa in tailleur giallo-verde: è la cancelliera Angela Merkel nella sua tipica posa con le mani giunte a formare un diamante. Titolo a caratteri cubitali: Lo strapotere delle Germania . Occhiello: Come gli europei vedono i tedeschi . Ovvero come ci vedono , visto che stiamo parlando dell'ultima copertina dello Spiegel e non dell'ennesimo cartellone issato durante una protesta di piazza ad Atene, con il volto di Frau Merkel sfregiato da baffetti hitleriani. Una provocazione, certo. Nella Repubblica federale nata sulle ceneri del nazionalsocialismo non c'è alcuna tolleranza per nostalgie e braccia tese e i tedeschi post-bellici respingono come irricevibile ogni accostamento con il Terzo Reich. Anni di critiche da parte di mezzo Continente strangolato dall'austerità in salsa di crauti devono avere però lasciato il segno, e forse anche la Germania si guarda con occhi diversi.

La copertina-choc arriva in edicola a poche ore dalla visita ufficiale del primo ministro greco Alexis Tsipras, l'uomo che ha fatto della ridiscussione del debito greco il principale obiettivo politico. L'Eurogruppo sta lavorando perché la Grecia continui a ricevere gli aiuti anti-bancarotta, ma Merkel è consapevole che Berlino e Atene restano su posizioni molto distanti. Allo stesso tempo la leader tedesca ritiene opportuno stemperare i toni della polemica: da cui l'invito per Tsipras. Di un rasserenamento fra le due capitali si sente il bisogno: giorni fa l'ambasciatore ellenico in Germania ha protestato per l'atteggiamento «arrogante» del ministro delle Finanze tedesco Schaueble nei confronti del suo omologo greco Varoufakis. Lo stesso Varoufakis è stato accusato di aver alzato il dito medio all'indirizzo dei tedeschi fino a che il giornalista Jan Böhmermann ha confessato: «Il dito era finto: ho manipolato il video. L'ho fatto per prenderci in giro visto che noi tedeschi siamo sempre pronti a offenderci».

Lo Spiegel sembra andare nella stessa direzione: coi greci forse dobbiamo un po' abbassare i toni. Di primaria importanza per la cancelliera è che Tsipras rinunci alla battaglia per i risarcimenti di guerra, una richiesta che da sola rischia di incrinare tutta la costruzione europea. Qualcuno è d'accordo anche in Germania: una coppia di tedeschi in vacanza a Nauplia ha versato al sindaco 875 euro a titolo di riparazione per i crimini dei nazisti. Il problema della Merkel è che anche nell'alleata Spd c'è chi ascolta le sirene dei Verdi e della Linke e comincia a dare ragione a Tsipras.

A scuotere la sinistra è intervenuta la stampa.

Dapprima la Faz si è chiesta «su quale pianeta abbiano vissuto questi deputati negli ultimi quarant'anni», visto che tutto il Dopoguerra «è stato interamente orientato dal retaggio del tragico passato tedesco». Poi è stata Die Welt a ricordare che Tsipras deve guardare al futuro «e non mescolare i debiti della Grecia di oggi con i crimini tedeschi di 70 anni».

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