Nel corso del collegamento video con la fabbrica di droni Uraldronzavod a Ekaterinburg, Putin ha parlato di piattaforme robotiche, di sviluppo di imbarcazioni senza pilota, ma soprattutto dei progressi di Mosca nei sistemi di guerra elettronica. Non a caso ieri ad ascoltarlo c'erano i funzionari di Radioetonic Technologies, Roselectronika, Almaz-Antey e Defense Systems, aziende che da mesi stanno sviluppando nuovi apparati per consentire alla Russia di chiudere la partita con Kiev. Negli stabilimenti di Uraldronzavod viene testato il nuovo sistema di disturbo delle comunicazioni automatizzato Borisoglebsk-2, progettato per mandare in tilt i gps. Uno di questi marchingegni, in funzione a Kaliningrad, ha causato nei mesi scorsi la paralisi dell'aeroporto di Tartu in Estonia e sta influenzando diverse attività dei Paesi baltici e scandinavi. Il Borisoglebsk-2 rende vulnerabili anche alcuni missili forniti dalla Nato a Kiev e potrebbe essere responsabile dello schianto dell'F-16 lo scorso 30 agosto.
In attesa di sviluppare ulteriormente i disturbatori di segnale, Putin ha annunciato l'aumento fino a dieci volte della produzione di droni entro la fine dell'anno, per arrivare a 1,4 milioni di velivoli, rispetto ai 140mila consegnati nel 2023. Entro il 2030, Mosca prevede la creazione di 48 siti di ricerca e produzione. Per ridurre la geolocalizzazione nemica, Kiev ha deciso al momento di vietare l'installazione e l'uso di Telegram sui dispositivi del personale militare, ma serviranno nuove strategie per frenare Mosca. Putin ha anche commentato il via libera dell'Ue nel colpire la Russia in profondità, paventando lo spettro del nucleare.
Al momento si combatte soprattutto in trincea, e fa scalpore la notizia del Guardian (in possesso di documenti militari top-secret) che svela come il comando russo avrebbe previsto l'incursione delle forze ucraine nel Kursk del 6 agosto, elaborando piani per impedirla. Dalle carte sequestrate emergono anche le preoccupazioni russe sul morale dei militari, aggravate dal suicidio di un soldato, mentre non si fa riferimento all'atteggiamento dei miliziani di Akhmat, oggi in prima linea nel liberare le aree occupate da Kiev, ma il 6 agosto in completo disarmo (si era parlato di corruzione). Un altro fronte caldo è quello bielorusso, dove continuano movimenti delle truppe di Minsk e ucraine. La portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova ammonisce: «L'aggressione alla Bielorussia provocherà conseguenze disastrose per l'Ucraina e i suoi sponsor occidentali».
Nel 940° giorno di combattimenti, le truppe russe hanno lanciato un attacco missilistico su Odessa, dove missili Iskander hanno danneggiato infrastrutture portuali e una nave civile battente bandiera di Antigua. Quattro persone sono rimaste ferite. Colpiti in giornata vari insediamenti di Kherson e Kharkiv. Il ministro della Difesa ucraino Umerov ha licenziato i due vice capi della Direzione dell'intelligence, con l'intenzione di indebolire la posizione di Budanov.
L'esercito ucraino riceverà carri armati australiani Abrams. Energodar, sede della centrale nucleare di Zaporizhzhia, è stata attaccata da droni di Kiev che hanno danneggiato un trasformatore del sito. Gli ucraini hanno colpito Shebekinsky nel Belgorod, 20 i feriti tra i civili.
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