Putin alza il tiro su Usa e Ue "Adesso provino a batterci"

Il leader russo: "In Ucraina non abbiamo neanche iniziato". Gelo al G20: disertata la cena con Lavrov

Putin alza il tiro su Usa e Ue "Adesso provino a batterci"

È un Putin più che mai aggressivo quello che parla davanti ai leader dei gruppi alla Duma: «Non abbiamo ancora iniziato nulla di serio in Ucraina. Dicono di volerci sconfiggere sul campo di battaglia, che ci provino», avverte. Una minaccia che il presidente russo rivolge all'occidente, ribadendo come abbia fallito l'obiettivo di seminare discordia nel Paese: «Non volevano solo colpire duramente l'economia russa, il loro obiettivo era seminare discordia e devastare la società, demoralizzare le persone. Ma hanno fatto male i loro calcoli: non è successo e sono sicuro che non succederà».

Mentre il Cremlino aumenta anche a parole il livello dello scontro, a margine del G20 dei ministri degli Esteri che avrà inizio oggi a Bali Cina e Stati Uniti provano a dialogare. Il capo della diplomazia cinese, Wang Iy, ha incontrato il segretario di stato Usa, Anthony Blinken, nel più importante bilaterale nella girandola di faccia a faccia che hanno animato il giovedì balinese. L'incontro era particolarmente atteso, oltre che per essere il primo ai massimi livelli diplomatici dallo scorso ottobre, per altri due motivi: da un lato c'è sullo sfondo la guerra in Ucraina, con Washington che senza esitazioni si è posta alla testa del corteo dei «buoni» che soccorre e foraggia il Paese aggredito e Pechino che invece si è acquattata in una zona d'ombra tra un sostegno all'aggressore Putin e la necessità di sfumare pubblicamente questa posizione per evitare di incorrere nelle sanzioni collaterali per gli alleati della Russia. Sanzioni definite «inaccettabili» da Wang e dal capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, che ieri sera si è ritrovato praticamente «solo» a cena dopo che i Paesi del G7 hanno disertato la serata di gala proprio per evitare di incontrarlo. Un modo per manifestare il massimo disappunto di fronte all'aggressione militare di Mosca ai danni dell'Ucraina, dove continua l'offensiva dell'esercito russo.

Mosca sta cercando di eliminare le ultime sacche di resistenza a Lugansk e di spingersi più addentro nel Donetsk, l'altra regione del Donbass, seppur facendo pochi progressi, mentre da Mariupol arriva la notizia di civili ucraini impiegati dalle unità russe per le operazioni di sminamento. Otto di loro, costretti a sgomberare le macerie di un impianto metallurgico bombardato, sono saltati in aria a causa dell'esplosione di un ordigno. Sempre nei pressi di Mariupol, intanto, nel villaggio occupato di Stary Krym, sarebbero raddoppiate le aree per le sepolture di massa, almeno stando alle immagini satellitari. Questo man mano che gli occupanti smantellano le macerie degli edifici danneggiati dai bombardamenti trovando all'intero centinai di residenti morti. L'esercito di Mosca sta cercando in ogni modo di conquistare l'intero bacino minerario del Donbass, che i separatisti filorussi controllavano parzialmente dal 2014. Ma per riuscirci devono prendere Sloviansk e Kramatorsk, le due più grandi città nella regione ancora in mano ucraine. Sloviansk è considerata il prossimo obiettivo di Putin, dopo la presa di Lysychansk domenica e il ritiro dell'esercito ucraino dalla vicina Severodonetsk una settimana prima. A Sloviansk è in corso l'evacuazione e il governatore del Donetsk, Pavlo Krylenko, ha sollecitato i civili a lasciare la zona in vista dell'offensiva delle forze russe. Per gli abitanti in fuga sono stati predisposti autobus e treni diretti in Ucraina occidentale. Nell'ultimo aggiornamento sulla guerra, Kiev riconosce che i russi negli ultimi giorni «hanno fatto progressi, ma poi sono stati respinti e sono dovuti tornare indietro subendo perdite», continuando a negare che quasi tutta la provincia di Lugansk sia sotto il controllo di Mosca. «Ci sono ancora combattimenti in due villaggi», ha assicurato il governatore, Sergei Gaidai. Nella regione di Odessa, infine, nella notte missili da crociera russi hanno colpito e distrutto degli hangar agricoli con tonnellate di grano. È il Comando Operativo Sud dell'Esercito ucraino a riportarlo. Mentre nelle prime ore di ieri mattina, aerei della Federazione hanno attaccato l'isola dei Serpenti, da poco liberata dalle forze ucraine.

L'isola è stata centrata da due missili lanciati dall'aria e il molo è stato danneggiato. Per provocazione gli ucraini hanno issato una grande bandiera gialla e azzurra con un messaggio scritto sopra: «Ricorda, nave da guerra russa, l'isola dei Serpenti è ucraina».

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