Conquistare il Donbass è la mossa da scacco matto anelata da Mosca. Putin è convinto di mettere le mani sulla mezzaluna dell'est Ucraina entro domani, almeno questo gli hanno riferito i suoi generali, per poi congelare il conflitto come accadde in Siria. Il leader del Cremlino potrebbe però aver fatto male i conti, come già accadde in occasione dell'annunciata e mai avvenuta vittoria del 9 maggio. Tutto questo perché le difese ucraine resistono nella città di Severodonetsk, punto nevralgico del conflitto, nonostante gli attacchi in tre direzioni. In serata gli invasori hanno conquistato un territorio significativo del centro minerario. E sul campo alcuni generali si stanno confrontando con il comandante in capo Zaluzhny, meditando un ritiro quantomeno strategico, ma per ora nessuno sta sventolando bandiera bianca. Le forze ucraine hanno invece avuto qualche successo nei contrattacchi nella regione meridionale di Kherson e hanno riconquistato un punto d'appoggio a est del fiume Ingulets. Entrambe le parti stanno lottando per liberare forze per nuovi assalti, mantenendo le linee difensive su un fronte di 500 km.
A Severodonetsk, come accennato, si stanno svolgendo feroci battaglie, l'esercito di Kiev combatte per ogni centimetro della città, ma il confronto è 1 a 10. Lo rivela il capo militare regionale del Luhansk Sergiy Gaidai: «i russi non controllano la strada Lysychansk-Bakhmut, ma sparano pesantemente. Progettano nuovamente di attraversare il fiume Seversky Donets per creare una testa di ponte per l'offensiva. Sarà un inferno». Da parte sua Mosca riferisce che le truppe ucraine stanno subendo pesanti perdite sia in termini di uomini che di armamenti. L'esercito russo avrebbe distrutto ieri un deposito di carburante e un impianto dove venivano riparati i blindati delle truppe di Kiev nella regione di Kharkiv.
I combattimenti rimangono cruenti: due ospedali sono stati distrutti dai bombardamenti a Severodonetsk e Rubizhne, come mostrano le immagini satellitari scattate da Maxar Technologies e pubblicate dalla Cnn. Sul tetto della struttura ospedaliera di Severodonetsk era stata dipinta una grande croce rossa.
Nel sud di Rubizhne oltre al nosocomio sono stati rasi al suolo anche un'azienda farmaceutica e gli edifici circostanti. L'esercito russo ha aperto il fuoco anche contro edifici residenziali e ha distrutto un centro commerciale. Una scuola è stata colpita in mattinata da raid aerei a Bakhmut, nell'oblast di Donetsk. Secondo le informazioni dei soccorritori ci sarebbero almeno 4 vittime.
Intanto oltre mille tra militari ucraini e mercenari stranieri che si erano arresi all'acciaieria Azovstal di Mariupol sono stati trasferiti in Russia per essere interrogati. «Le forze dell'ordine stanno lavorando con loro e hanno in programma di portare altri prigionieri in Russia in futuro», fanno sapere dal ministero della difesa di Mosca.
Passati più di 100 giorni dall'invasione, Zelensky ha annunciato che la prossima settimana è previsto il lancio di un «Libro dei carnefici». Si tratta di un sistema informatico che raccoglie dati su criminali di guerra e dell'esercito russo.
Il presidente parla di «fatti circostanziati riguardo persone che sono colpevoli di crimini violenti contro gli ucraini». Di sicuro verrà documentata l'ennesima fossa comune aperta martedì a Mariupol vicino alla metropolitana. Zelensky ha anche rivelato che l'Ucraina sospenderà tutte le esportazioni di gas e carbone.
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