Ieri dovevo morire io!». Il giovane poliziotto Danylo Kolobov ripete come un mantra la stessa frase ai cronisti delle tv ucraine. Giovedì aveva cambiato il turno con il 43enne Igor Podalyk, ucciso nella carneficina all'ospedale di Sumy, al confine con la Russia.
Danylo piange e non si dà pace, aggirandosi tra le macerie del nosocomio che è stato attaccato da due droni Shahed. La prima incursione è avvenuta alle 7.35 contro la struttura che in quel momento ospitava 86 pazienti e 38 membri del personale. Il secondo attacco alle 8.25, quando i soccorritori e la polizia si trovavano sul posto per aiutare ad evacuare i pazienti. Igor è deceduto mentre tentava di salvare vite, e con lui sono morte altre 8 persone. Della ventina di feriti 12 vertono in gravi condizioni, e all'appello mancano altri 4 civili. Il presidente Zelensky ha parlato di «atto cinico», perché la Russia «sta conducendo una guerra contro gli ospedali, le infrastrutture e la vita delle persone. Solo la forza può costringere Putin a fermarsi».
Sumy è il ricorrente bersaglio all'invasione ucraina del Kursk, dove ieri l'armata rossa ha respinto 5 nuove incursioni verso gli insediamenti di Novy Put e Medvezhye. Per il presidente del Comitato Militare Nato, l'ammiraglio Rob Bauer, Kursk è il grande dilemma di Putin: «In questo momento tergiversa tra l'operazione speciale e la difesa dei confini, offrendo un vantaggio a Kiev». L'ufficiale dell'Alleanza non scorge indizi che suggeriscano un possibile attacco a uno stato membro, «poiché il 90% delle loro forze di terra si trova in Ucraina». Nonostante le rassicurazioni, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia chiedono soldi all'Ue per finanziare la costruzione di una «linea baltica» lungo i loro confini con Russia e Bielorussia. All'assemblea generale dell'Onu la Cina (che per il britannico Times invia armi a Putin) invita le parti a evitare provocazioni, e Lavrov avverte Usa e Regno Unito del pericolo di «provare a combattere contro una potenza nucleare. Sarebbe un suicidio». Duro anche il commento del Wall Street Journal, secondo il quale la squadra di Biden «si copre di banali dichiarazioni sul sostegno all'Ucraina, senza compiere alcun passo decisivo e addirittura rinnegando le promesse». Zelensky rivela il sostegno di Trump, e il suo portavoce Nikiforov vede imminente l'ok Usa per colpire in Russia. Nel 948° giorno di combattimenti, Mosca prepara le operazioni d'assalto su Zaporizhzhia. Lo dimostra il dispiegamento di attrezzature e uomini ripresi da immagini satellitari che hanno intercettato anche il passaggio di 5mila soldati da Mariupol verso Vuhledar (Donetsk). Un'esplosione in una stazione di servizio a Makhachkala, nel Daghestan, ha ucciso 14 persone; per gli 007 di Mosca ci sarebbe la mano dei partigiani pro-Kiev «Libertà», forse artefici anche del danneggiamento di un ponte a Kinel (Samara).
A Kozachya Lopan (Kharkiv), un drone russo ha colpito l'auto su cui viaggiava Leonid Loboyko, giudice della Corte Suprema che stava consegnando aiuti umanitari.
L'intelligence di Kiev dice di aver ucciso venerdì il colonnello Alexey Kolomeytsev, comandante gestionale dei droni. Nel Kherson 3 persone hanno perso la vita per i bombardamenti, altrettante nel Kharkiv e 2 a ridosso di Donetsk.
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