
Molti precedenti e un avvertimento preciso. Ma l'attentato al Crocus sembra aver colto Mosca di sorpresa. Sottovalutazione, semplice errore di calcolo o c'è dell'altro? Tanti i punti che ancora non tornano, generando ipotesi e infiammando un contesto già teso. Dove anche lo scontro diretto con la Nato non pare più escluso. Mark Galeotti - direttore del Mayak Intelligence di Londra, tra i massimi esperti di sicurezza e politica russa - analizza e a tratti ridimensiona i rischi di escalation connessi alle mire imperiali di un Putin indebolito, che - ci dice il professore, senior associate fellow presso il Royal United Services Institute - «è sempre più incapace di rispondere alle sfide della Russia di oggi».
Putin userà l'attentato a Mosca come pretesto per picchiare più duro in Ucraina?
«Non credo. C'è poco spazio per chissà quale escalation in Ucraina. Si parla di un'offensiva a Khakrkiv, ma diversi analisti dubitano che la Russia abbia la capacità. Poi, se dovesse succedere, sarà perché è quello che Putin ha pianificato: non ha certo bisogno di un pretesto per fare qualcosa».
Cosa farà allora?
«Oltre che tentare di sfruttare politicamente l'attacco per incolpare l'Ucraina e l'Occidente, non credo che ci sia qualcosa di sostanzialmente nuovo che possa fare. È probabile che continui - e speri - che la capacità ucraina di resistere e la volontà dell'Occidente di continuare a sostenerla si indeboliscano, in modo da imporre una sorta di accordo a Kiev che possa far passare come vittoria».
Però, ha appena firmato un decreto per la chiamata alle armi di più di cento mila uomini?
«Sì, ma la Russia non sarebbe in grado di gestire una mobilitazione generale. Perché, non solo imporrebbe richieste impossibili all'apparato militare, ma sarebbe catastrofica anche per l'economia».
Diversi report di intelligence considerano l'attacco di paesi Nato da parte di Mosca solo una questione di tempo. È così?
«Non c'è la minima possibilità di un attacco. Il 97% delle forze operative di terra russe è già impegnato nella guerra in Ucraina e sta avendo un momento difficile. Con cosa Putin potrebbe attaccare la Nato e perché dovrebbe? Ha già chiarito che considera l'Ucraina orientale legittimamente russa, ma non ha mai fatto seriamente alcuna rivendicazione territoriale, ad esempio, sulla Finlandia o sull'Estonia. Chiunque dica che Putin rappresenta una minaccia imminente per l'Alleanza deve spiegare come e perché. Anche i falchi in Occidente lo considerano come una probabilità solo diversi anni dopo la fine della guerra in Ucraina. E, quindi, come qualcosa di ancora molto lontano».
Quale sarà l'impatto dell'attentato al Crocus sulla leadership di Putin?
«L'ha minata e continuerà a minarla, tanto più che se l'alert sul rischio attentati non è stato ascoltato è perché Putin non si è fidato degli americani. Una volta, Putin traeva legittimità dalla sua capacità di offrire ai russi una qualità di vita in costante miglioramento. Ora, che non è più così, sta puntando sulla sua immagine di uomo forte difensore della madrepatria. Oggi, però, i russi sono preoccupati. La legittimazione come duro non funziona più quando sei un settantenne che non ha risposte reali alle sfide di oggi».
Qualcuno della sua cerchia potrebbe approfittarne...
«Per il momento, non credo che Putin sia in pericolo di essere estromesso. Penso che sarà a rischio solo se la sua salute dovesse deteriorarsi o se a livello interno le cose dovessero peggiorare».
L'Occidente deve temere più i piani di dominio di Putin o il riacutizzarsi del terrorismo islamico?
«Non vorrei scegliere tra i due.
Putin rappresenta una pericolo esistenziale per un'Ucraina sovrana e indipendente e una sfida politica per l'Occidente, ma gli obiettivi e la strategia della Russia sono razionali, anche se mostruosi. La minaccia terroristica è meno grave e immediata, ma anche imprevedibile».
Stiamo parlando di una nazione che ha avuto quasi 400 mila morti. Negli ultimi 6 mesi ha sacrificato oltre 150 mila giovani vite per conquistare cosa? 500 km quadrati, cioè un rettangolo di 25x20 km.
Il pericolo vero non è il collasso dell’Ucraina ma quello della Russia. È proprio ciò che si vuole evitare, per le conseguenze che avrebbe.
SI ricorda vero che la stragrande maggioranza delle cose che NOI consumiamo arrivano dalla Cina e che quest'ultima, al pari dell'India e della stragrande maggioranza delle nazioni del mondo, non ha mai, ne mai applicherà, alcuna sanzione?
Il rischio di collasso della Russia “sistema paese” è reale e rappresenta un grave problema sia per gli equilibri politici mondiali (la Cina è pronta per approfittarne) sia perché le atomiche russe possono finire in mani di soggetti ancor meno controllabili di Putin.
L'economia russa non è affatto definita come "economia di guerra": hanno aumentato moltissimo la produzione militare, ma è aumentata anche l'industria leggera e pesante non bellica, mentre i raccolti negli ultimi due anni grazie anche agli inverni miti hanno infranto i record precedenti. E per tutto ciò che la Russia non produce c'è la Cina, dirimpettaia e che non deve chiedere il permesso a nessuno. Si informi.
Per il resto li lasci dire, io non mi fido di Putin, ma neanche degl'altri, a parte che l'ultima missione NATO è andata come è andata contro NON soldati, perlopiù pastori e una sonora ritirata che ovviamente non ha fatto rumore, ma ha lasciato sul campo milioni di USD in materiale militare [all'Ucraina poteva fare comodo]. In Europa prima della sveglia di Trump tutti speravano nello zio Sam, ma ciuffetto biondo aveva visto bene che già allora la Russia era in economia di guerra.
son due anni che divulgano boiate ...
non solo,
non ne hanno azzeccata una manco per sbaglio.
O Putin è debole e la Nato spara fesserie dicendo che attaccherà
o Putin è pericoloso e le fesserie le spara "l'esperto"
La raf ha messo a terra 50 typhoon perchè non riesce a mantenerli, disarma due navi perchè non ha abbastanza marinai e pensa di vendere una portaerei (fra l'altro sempre guasta) per cercare fondi. La Francia pur non essendo in guerra (ufficiale) sta per entrare in economia di guerra. I depositi munizioni europei sono vuoti, tant'è che stiamo rastrellando le munizioni in africa e sud america. Quindi quale minaccia sarebbe la nato?
Sicutramente, se scommetti te la danno alla pari, vinci facile.
Scusi, ma la Russia collegata economicamente con l'Europa non era già di fatto "anti-cinese"? Forse l'obbiettivo vero della Nato (amerikana) potrebbe essere quello di non far sorgere in Europa un polo economico e militare in competizione con loro e con la Cina?
una minaccia alla NATO perché non minaccia nessuno; la NATO vuole mettere imissili tutto attorno alla Russia, pur avendo promessa che non si sarebbe estesa ad est! La Russia sforna 100 carri armati al mese! La NATO?