Quei 26 spostamenti illegali che inguaiano Alemanno

Nell'ordinanza che ha portato in cella l'ex sindaco di Roma ci sono alcune false giustificazioni. "Palese irresponsabilità"

Quei 26 spostamenti illegali che inguaiano Alemanno
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Per ben 26 volte l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno avrebbe violato le prescrizioni imposte dall'affidamento in prova ai servizi sociali, misura alternativa alla pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione inflittagli nel processo Mafia Capitale per il reato di traffico di influenze illecite. Ventisei passi falsi avrebbero tradito l'ex leader di An, aprendogli le porte del carcere di Rebibbia nella notte del 31 dicembre scorso. Nell'informativa della Guardia di Finanza, su cui si poggia il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza che ha messo in cella Alemanno, vengono tracciati tutti gli spostamenti. L'ultimo passo falso risale al alla notte tra il 18 e il 19 ottobre quando lo smartphone dell'ex primo cittadino di Roma viene localizzato al di fuori della Regione Lazio, a Tavagnacco, in provincia di Udine. In quell'occasione - gli investigatori sottolineano - anche la possibilità che l'ex sindaco, violando le disposizioni, non abbia fatto rientro al proprio domicilio e sia rimasto in un'altra Regione. Secondo i magistrati le false attestazioni sarebbero servite ad Alemanno per prendere parte agli eventi politici del suo movimento Indipendenza. In particolare, avrebbe presentato falsa documentazione per giustificare impegni lavorativi ed evitare i servizi sociali, oltre ad aver incontrato in tre occasioni tra marzo e settembre scorsi un pregiudicato, l'ex avvocato Paolo Colosimo, condannato in via definitiva nel 2018 a 4 anni e sei mesi. Tutti episodi contestati sono emersi dagli accertamenti effettuati dal nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf nell'ambito di una nuova indagine per reati fiscali nella quale sarebbe coinvolto anche Alemanno. Nell'ordinanza i magistrati sono durissimi: «Venute meno le condizioni minime per la prosecuzione della misura alternativa. Alemanno ha dimostrato totale spregio dell'importanza della possibilità. Del tutto sprezzante rispetto all'esecuzione della condanna in misura alternativa e della sua condizione di affidato, palesando evidente irresponsabilità». Altro episodio finito sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati una consulenza per la ristrutturazione di un bar a Cosenza. Per i magistrati si tratta di una consulenza fittizia, servita per aggirare gli obblighi dell'affidamento in prova. Lo stesso Alemanno che in una telefonata intercettata afferma: «Ho capito, ma che io vengo da Roma a ristrutturare un bar? Dai su trova una qualsiasi impresa, che non sia un bar insomma, una cosa che giustifichi uno che prende da Roma e arriva giù a Cosenza». Dal 31 dicembre Alemanno è in carcere a Rebibbia. Ora il suo legale chiederà la revoca della detenzione in cella. I prossimi passi. Entro 30 giorni il tribunale fisserà un'udienza e il giudice deciderà se mantenere la misura della detenzione oppure no.

Sul piano politico lo schieramento di centrodestra, nel quale ha militato a lungo Alemanno, mantiene un profilo basso. Nessuno (tranne piccole eccezioni) si è schierato in difesa dell'ex sindaco. Prevale la linea della prudenza.

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