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"Paura di perdere...": cosa c'è dietro lo strappo di Calenda

Sono tante le ipotesi che vengono fatte per spiegare la rottura tra Carlo Calenda e l'ammucchiata di Enrico Letta: dalla volontà di mantenere il centro al possibile apparentamento del Pd col M5s

"Paura di perdere...": cosa c'è dietro lo strappo di Calenda

Lo strappo tra Carlo Calenda ed Enrico Letta non è arrivato come un fulmine a ciel sereno. La mossa del segretario dem di tirare dritto davanti alle minacce del leader di Azione di non stare più all'interno dell'alleanza in caso di apparentamento con Sinistra italiana e Luigi Di Maio era ovvio che avrebbe portato a questa conclusione, date le premesse. Il fragilissimo equilibrio di quell'alleanza, però, già da tempo aveva messo in allerta gli analisti politici che ben conoscono le caratteristiche di Carlo Calenda, fondamentalmente incapace di giocare per una squadra.

Ci ha provato ma è durato appena 5 giorni, poi il patto con Enrico Letta è diventato cartastraccia, insieme alle promesse e alle velleità. A supporto della sua decisione ha i sondaggi, che indicano maggiori possibilità di successo in caso di corsa in solitaria o di apparentamento con Matteo Renzi. E poi, da non sottovalutare, ci sono le pressioni dei suoi sodali, in primis Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna, contrari a un avvicinamento così netto al Pd ma favorevoli alla formazione del terzo polo con Matteo Renzi, per mantenere quell'idea di "centrino" che era stata ipotizzata. Ma, soprattutto, col fidanzamento con Enrico Letta, Carlo Calenda temeva di perdere il voto dei moderati, che non hanno visto di buon occhio l'avvicinamento al Pd. Il rischio paventato a Carlo Calenda era un'emorragia di voti verso Matteo Renzi.

Ed è forse questo lo spauracchio più grande che si è palesato davanti al leader di Azione e che l'ha spinto a mollare il colpo, troncare di netto con Enrico Letta quella che verrà ricordata come l'alleanza più breve della storia. Gianni Riotta, uno dei più esperti di giornalismo politico in Italia, riferisce su Twitter le parole che gli avrebbe detto uno storico leader della politica italiana: "Dietro il voltafaccia di Carlo Calenda dopo i patti con Enrico Letta c'è la paura che Matteo Renzi, correndo da solo, potesse fare un buon risultato privandolo per sempre di centralità". Un'analisi che sembra essere condivisa da molti, anche se c'è chi azzarda un'ipotesi diversa, che potrebbe essere il vero colpo di scena di queste settimane di campagna elettorale: "Carlo Calenda scappa perché ha saputo quel che io prevedevo da giorni: Enrico Letta ha in tasca l'accordo con il Movimento 5 stelle e lo tirerà fuori all'ultima ora utile".

Così scrive il presidente di Verde è popolare, Gianfranco Rotondi. Ma non è il solo a pensarla così. Solo le prossime settimane diranno qualche verità su quanto accaduto nel giro di pochi giorni in questa roboante campagna elettorale.

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