Luigi Di Maio chiede scusa al consigliere regionale campano Pd Stefano Graziano ma deve incassare il furibondo attacco di Rosa Capuozzo, il sindaco di Quarto che venne estromessa dal M5S a seguito di un’estenuante e drammatico ping-pong di accuse e veleni che fecero seguito a un’inchiesta giudiziaria nel gennaio dello scorso anno.
Il caso è esploso perché il vicepresidente della Camera dei Deputati, intervenuto al programma “L’Aria che Tira” di La7, ha commentato il prosciglimento di Graziano dalle accuse di presunta corruzione elettorale dichiarandosi pronto a chiedergli scusa. A patto che, però, il Partito democratico si scusi a sua volta per la valanga di veleni rivolti al Movimento Cinque Stelle al tempo del caso Quarto. Fatti per i quali, ha sottolineato Di Maio, né il M5S né il Direttorio c’entrava nulla.
Le dichiarazioni di Di Maio non hanno sortito nessuno degli effetti sperati. In primo luogo perché Stefano Graziano ha colto l’occasione per reagire con estrema freddezza nei confronti dei grillini (“le sue scuse non mi emozionano” ha detto in una nota) e per ribadire la necessità di una cultura garantista nei confronti delle azioni giudiziarie (“l’avviso di garanzia non può diventare gogna mediatica”).
Non è finita, però. Perché le dichiarazioni dell’esponente del Direttorio pentastellato hanno fatto infuriare anche Rosa Capuozzo. L’avvocato, sindaco di Quarto in provincia di Napoli che dopo l’espulsione d’imperio decretata da Grillo e Direttorio a cui fecero seguito le sue dimissioni da primo cittadino, che poi ritirò per continuare a governare con una maggioranza civica (e oggi vicina alle posizioni di Luigi De Magistris), non ci sta proprio neanche solo a essere nominata dal suo grande “persecutore”.
In una sua nota, la Capuozzo tuona: “Luigi Di Maio non deve neanche nominare Quarto. Se c’è qualcuno a cui il Direttorio deve chiedere scusa, questi sono i cittadini della nostra città che sono stati abbandonati, il cui sindaco è stato abbandonato ed espulso senza nemmeno che fosse indagato”.
E non è ancora tutto perché la Capuozzo aggiunge: “Io non voglio le scuse del Pd, loro non hanno fatto altro che cavalcare un’onda mediatica che vedeva i vertici del Movimento incapaci di gestire la questione politica ma soprattutto disinteressati nei confronti di una citta che, anche grazie a loro, aveva sperato nel riscatto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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