"La moneta unica disgrega l' Unione Il Qe di Draghi è inutile, la Bce ha cantato vittoria troppo presto". A esprimersi così sull'Euro non è stato un sovranista di casa nostra, ma un economista di fama internazionale. Una personalità che, tra i vari ruoli ricoperti durante la sua carriera professionale, ha fatto anche parte del Fondo monetario internazionale.
Ashoka Mody ha già scritto un libro, che è titolato in modo esplicito: "Euro Tragedy: A drama in nine acts". L'Euro, insomma, sarebbe una tragedia, cui saremmo arrivati mediante nove atti.
Intervistato da La Verità, l'economista Mody ha contestato la stessa decisione di creare una sola moneta per tutti i paesi appartenenti all'Unione: "Non c' è mai stata - ha svelato, secondo il suo punto di vista, ad Alessandro Rico - una ragione valida per realizzare un' unica valuta europea; anzi, come tutti comprendevano, una moneta unica comporta enormi rischi. Un' unica politica monetaria non funziona per Paesi diversi che si muovono in direzioni diverse". L'Euro, insomma, non solo non sarebbe utile, considerato che le nazioni si muovono con passi diversi per mercati differenti, ma contribuirebbe pure a far emergere, magari più del dovuto, forze e debolezze delle economie nazionali.
"In Germania, le relazioni commerciali che crescono più rapidamente sono quelle con i Paesi dell' Est, al di fuori dell' eurozona", ha evidenziato. Poi la stoccata al presunto progetto di dare vita a una vera e propria unificazione politica: "Perché - ha spiegato -, come i critici della prima ora acutamente notarono, amplificando le divergenze economiche la moneta unica avrebbe reso più profonde anche le divisioni politiche". Non ci sarebbe alcuna possibilità, quindi, di procedere tutti alla stessa andatura. Ma la "tragedia" prodotta dall'introduzione della moneta unica sarebbe destinata a continuare: "L'euro continuerà a dividere le nazioni europee".
Gli esponenti politici unioneuropeisti, poi, avrebbero optato per continuare su questa strada nonostante tutte le evidenze del caso. Lo stesso Helmut Khol, stando all'interpretazione dell'economista di origine indiane, avrebbe insistito tanto più per essere ricordato, che per la bontà di quanto sarebbe successo con l'unificazione monetaria. E a pagarne le conseguenze sarebbero stati soprattutto i cosiddetti "paesi del Mediterraneo", come il Belpaese. Mody è convinto che i leader politici nostrani abbiano pensato che con l'Euro saremmo stati in qualche modo costretti a cambiare atteggiamento. "Si convinsero ( i leader italiani, ndr) che la disciplina imposta dalla moneta unica avrebbe costretto la classe dirigente a realizzare migliori politiche economiche". Invece, sostiene l'economista, siamo finiti all'angolo. Ma, nonostante tutto questo, esistono dei limiti.
Sul presunto piano B del ministro Savona e sulla possibilità di dirigersi fuori dall'Eurozona, Mody si è espresso in questi termini: "Uscire dall' euro potrebbe avere costi straordinariamente alti. Una nuova lira varrebbe molto meno dell' euro. La gente guadagnerebbe in lire, ma dovrebbe ripagare debiti in euro. Perciò in molti sarebbero costretti al default, essendo impossibilitati a ripagare quei debiti. I creditori, a loro volta, non essendo stati rimborsati, non potrebbero rimborsare i loro creditori".
Tutto questo, insomma, significherebbe "scherza col fuoco". L'unica maniera "dolce" di rinunciare all'Euro sarebbe rappresentata dalla fuoriuscita dalla Germania. Altrimenti, afferma l'economista, sarebbe crisi per tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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