Quell'idea dei grillini: alle urne alleati di Salvini

Naufragata l'ipotesi di un governo giallo-verde, con il professor Conte che si è fatto da parte dopo il no di Mattarella a Savona, si torna a parlare di alleanze in vista delle prossime elezioni. I 5 Stelle non escludono un accordo con la Lega. Salvini: "Ci penserò a mente fredda"

Quell'idea dei grillini: alle urne alleati di Salvini

A poche ore dalla fine del tentatvo gialloverde, con il professor Conte che si è fatto da parte e il governo M5S-Lega saltato a un passo dall'incarico, si comincia a pensare alle prossime elezioni. Perché una cosa è certa: si tornerà a votare a breve, o subito dopo l'estate, oppure a inizio 2019. Quello che è accaduto nelle ultime settimane, però, potrebbe avere delle ripercussioni in chiave elettorale. Non è escluso che Lega e M5S si presentino alleati. Un asse del tutto inedito che, come trapela da ambienti pentastellati, partirebbe dal programma di governo messo nero su bianco nelle ultime settimane e siglato da Di Maio e da Salvini. Quel "contratto" sottoscritto dai due movimenti come base del governo giallo-verde. Chiaramente un'alleanza siffatta vorrebbe dire la certificazione della fine del centrodestra, che governa Lombardia, Veneto, Liguria e Friuli Venezia Giulia, oltre a numerose città.

Salvini per ora non si sbilancia. A chi gli domanda se la Lage si presenterà al voto a braccetto dei Cinque Stelle, risponde in questo modo: "Mi faccia ragionare a mente fredda... sono ancora troppo inc.... per fare questo tipo di ragionamenti. Quando mi passano rabbia e delusione ragiono di tutto il resto", dice ai cronisti a Montecitorio che gli chiedono se questo tipo di alleanza sia da escludere in vista di una nuova possibile campagna elettorale. Non conferma, per ora, il leader della Lega. Ma nemmeno esclude. Dice di volerci pensare a mente fredda. DUnque ogni ipotesi è aperta.

Domani la Lega riunirà i gruppi alle 10, poi alle 14 il Consiglio federale. "A memoria - spiega un esponente del partito di via Bellerio - non ricordo che il Consiglio si sia mai riunito a Roma". Nell’ordine del giorno si parla di convocazione urgente con "comunicazioni del segretario federale". Sul tavolo l’evolversi della situazione dopo il muro contro muro con il Quirinale sull’economista Savona. Ma anche, spiega un esponente della Lega, il tema alleanze. Salvini anche oggi ha ribadito di non aver condiviso affatto la posizione di Berlusconi e di Forza Italia che invece di difendere l’operato della Lega si è schierato al fianco del Colle. Nel mirino poi esponenti azzurri come Brunetta e altri che, sottolinea un dirigente leghista, hanno continuato a criticare in questi giorni il partito.

Salvini farà il punto con i parlamentari leghisti anche sull’atteggiamento da assumere quando Carlo Cottarelli arriverà in Aula. A votare la fiducia all’ex commissario della spending review sarà il Pd ma non Forza Italia, che ha già escluso tale ipotesi.

Intanto Renato Brunetta chiede chiarezza alla Lega: "Mi rivolgo con simpatia a Matteo Salvini replicandogli che non è tempo per lui di porre aut aut a Forza Italia, su Cottarelli o su qualsiasi altro tema, minacciando in caso di risposta sgradita di mandare all'altra la storica alleanza di centrodestra. Tocca invece al leader della Lega rispondere ad un quesito elementare: intende prepararsi alle assai prossime elezioni facendosi carico con Forza Italia e Fratelli d'Italia del programma in dieci punti elaborato insieme, ed in cui sta la chiave dell'autentico cambiamento che abbiamo promesso agli italiani? O forse vuole trasformare in manifesto elettorale il 'contratto' elaborato con i 5 Stelle presentandosi con loro davanti agli italiani?". E prosegue: "Il problema non è Cottarelli, che non avrà comunque la fiducia, ma la scelta di Salvini per il presente e per il futuro.

Rinnega l'alleanza che per 25 anni si è costruita in Italia tra liberali, federalisti e destra democratica intorno a Berlusconi, oppure, sull'onda del recente infelice fidanzamento della Lega con M5S, preferisce infilare se stesso e i suoi nell'altro forno, quello dell'avventurismo giustizialista e irresponsabile dei grillini? Non c'è più tempo, si decida. Per noi la firma sotto il programma scritto assieme è sacra. Ci dica se lo è anche per lui, o se preferisce quella siglata unilateralmente con Di Maio. Faccia presto, che la casa brucia".

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