Quirinale, prima fumata nera

Non scatta il quorum: a vuoto la prima votazione. Pd compatto su Mattarella. Il Cav: "Renzi ha rotto il patto"

Quirinale, prima fumata nera

Fumata nera. Come ampiamente annunciato, si chiude a vuoto la prima giornata di votazioni alla Camera per l'elezione del presidente della Repubblica. Nella stanca e lenta operazione di voto a Camere congiunte i grandi partiti votano scheda bianca in attesa che per eleggere il nuovo capo dello Stato basti la maggioranza semplice. Perché, come annunciato dal premier Matteo Renzi, il Pd inizierà a votare Sergio Mattarella solo a partire dalla quarta votazione. Salvo imprevisti, dunque, è tutto rimandato a sabato mattina. Domani, invece, come deciso dalla capigruppo, si terranno a partire dalle 9:30 la seconda e terza votazione dove è richiesta la maggioranza qualificata dei due terzi.

Ci sono i voti veri, ancorchè di testimonianza, e quelli per burla, che non mancano mai e che stavolta mantengono la tradizione della "fantasia al potere" almeno per lo spazio di uno scrutinio. Mentre il Movimento 5 Stelle ga convergere i propri 120 voti su Ferdinando Imposimato, la Lega Nord e Fratelli d'Italia puntano su Vittorio Feltri. Tra i più votati ci sono anche la radicale Emma Bonino (votata dai socialisti di Riccardo Nencini) e Luciana Castellina (candidata dei vendoliani). Gli ex Cinque Stelle, in rottura coi vertici del movimento, hanno spostato il proprio voto su Stefano Rodotà.

Oltre al muro di 538 schede bianche destinato a durare sino a sabato, ecco poi spuntare preferenze per Paolo Mieli, Claudio Sabelli Fioretti, Giancarlo Magalli, Ezio Greggio e Sabrina Ferilli.

I voti dispersi sono stati 48, e tra questi sono stati considerati anche i voti per Magalli, Ferilli e Antonio Razzi perché non hanno superato i due voti. Dispersi anche i voti per Enrico Letta e Francesco Totti che non hanno ancora i requisiti anagrafici per essere eletti al Colle avendo meno di cinquant'anni.

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