Lo stallo politico va avanti e la litigiosità tra i partiti non fa pensare nulla di buono. Intanto il Quirinale fa sapere che lunedì inizierà un nuovo giro di consultazioni. "A distanza di due mesi - si legge in una nota del Colle - le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste immutate. Non è emersa alcuna prospettiva di maggioranza di governo. Nei giorni scorsi è tramontata anche la possibilità di una intesa tra il M5s e il Pd. Il presidente Mattarella svolgerà nuove consultazioni, in un’unica giornata, quella di lunedì, per verificare se i partiti propongano altre prospettive di maggioranza di governo".
Da questo breve comunicato si evince che il Presidente della Repubblica non intende lasciare nulla di intentato per risolvere la crisi. Governo di scopo (per riscrivere la legge elettorale e approvare la prossima manovra) o governo del presidente: le soluzioni sul tavolo sono diverse, compreso lo scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne, anche se questa rimane la soluzione estrema.
Mattarella non intende dettare la linea ma, nel rispetto della Costituzione, svolge il ruolo di arbitro, ascoltando le forze politiche e stimolando, ove possibile, un accordo per sbloccare lo stallo. In primo luogo serve la disponibilità dei gruppi politici presenti in parlamento.
Il Capo dello Stato chiamerà di nuovo i partiti, per l’ultima volta, per capire se ci sono altre proposte finora rimaste coperte, novità di cui alcuni parlano ma che non sono mai
state formalizzate. Perché una cosa è certa: nonostante le dichiarazioni di facciata e le battute ad uso e consumo dei giornali e dei talk show, il dialogo non si è mai fermato. Anche se per ora i risultati non si vedono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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