La Raggi trova tempo solo per Casapound

La Raggi trova tempo solo per Casapound

No. Il problema di Roma non è la spazzatura. Non sono nemmeno gli autobus che prendono fuoco, le scale delle metropolitane che si inabissano, le strade traforate come una forma di groviera o lo zoo urbano che popola l'Urbe, che ormai va dai topi ai cinghiali passando per i gabbiani. No, queste sono tutte bazzecole. Siamo tutti fessi noi, guardiamo la pagliuzza nell'occhio altrui e non ci accorgiamo della trave che sta nel nostro. Ma menomale che c'è lei, Virginia Raggi, che, con invidiabile fiuto, capta perfettamente quali sono le vere emergenze della capitale. Il problema di Roma è la scritta «Casapound». Non Casapound inteso come movimento, proprio la scritta. Sull'edificio, infatti, i camerati del Terzo millennio, con sprezzo del pericolo, hanno affisso l'insegna Casapound. Rigorosamente in caratteri del Ventennio. Scritta abusiva, ovviamente. Anche perché, se occupi abusivamente un edificio, figuriamoci se ti metti a pagare le tasse sulle insegne.

Ma quella insegna abusiva, come se fosse l'unica in tutta la Capitale, per Virginia era inaccettabile. Così la sindaca di una delle città più incasinate del mondo, si è presa la briga di perdere un paio d'ore per andare personalmente a notificare l'avviso. La Raggi, circondata da un manipolo di agenti della Digos e attorniata dai fotografi, ha messo in guardia i camerati: via la scritta e trecento euro di ammenda. Poi, parlando con i giornalisti, ha rilanciato: «Bisogna sgomberare l'edificio». E noi siamo d'accordo, ci mancherebbe: giustissimo chiudere tutti i centri sociali. Di destra, ma anche di sinistra, ovviamente. E togliere loro anche le insegne abusive, mica solo a Casapound. La legalità è sacrosanta. Non ci risulta che la Raggi sia stata così zelante con i tanti edifici occupati da gruppi di sinistra. Ma il surreale, quando si ha a che fare con i grillini, non conosce limiti. Quello della Raggi era un chiaro ceffone spedito a Salvini, perché è lui che ha il potere di imporre lo sgombero. Peccato che, proprio mentre l'indomita Virginia concionava davanti a Casapound, alla Camera stavano votando un emendamento per sgomberare l'edificio.

Indovinate un po' da chi è stato bocciato? Lega e Cinque Stelle. Allora, alla povera Raggi, più che occuparsi di scritte converrebbe magari scrivere un messaggino ai parlamentari del suo partito per sapere cosa fanno, prima di collezionare figuracce.

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