![Dalla Rai alla pace fiscale: quei nodi tra Fi e Lega](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/10/14/1728882107-22730205-large.jpg?_=1728882107)
L'elezione dei giudici della Consulta fa ben sperare per un ritorno al dialogo tra maggioranza e opposizione. E non solo. Forza Italia punta a sfruttare l'abbrivio della Corte costituzionale per risolvere il rebus legato ai nuovi vertici Rai. L'idea è sempre la stessa: riuscire a far nominare Simona Agnes nuovo presidente dell'ente televisivo. I contatti tra gli «sherpa» di maggioranza e opposizione sono già stati avviati e dal centrosinistra fanno sapere che il «metodo Consulta» può funzionare, «basta confrontarsi». Meno ottimista è invece il deputato leghista Stefano Candiani, membro della Vigilanza. «Nessun collegamento tra Consulta e Rai. Sono due cose troppo differenti». Nella questione è entrata anche l'Ebu (European broadcasting Union), l'associazione che raccoglier i servizi pubblici europei. I suoi vertici hanno sollecitato la Commissione di vigilanza tramite una lettera a superare l'impasse, sottolineando, tra l'altro, che Simona Agnes da dicembre è membro del Consiglio esecutivo dell'Ebu.
Altro tema caldo nel braccio di ferro che si consuma sottobanco tra Forza Italia e Lega è quello legato al futuro de medici di base. La riforma sul tavolo, al momento, intende portare i medici di famiglia direttamente dentro il Sistema sanitario nazionale come dipendenti. «Siamo tutti d'accordo sulla necessità di fare una riforma - spiega il leader azzurro Antonio Tajani (foto) -. Il problema è il servizio che si dà ai cittadini. Siamo, però, contrari a fare entrare tutti i medici di base come dipendenti pubblici e difendiamo le Casse di previdenza delle libere professioni, che rappresentano una risorsa. Siamo sempre per meno pubblico e più privato». Insomma il ddl Salute non è un testo condiviso. «Qualcuno dava per scontato che il testo fosse definitivo - spiega il portavoce azzurro Raffaele Nevi -, ma va ancora discusso in maggioranza». Forza Italia propone di raggiungere «gli stessi obiettivi, ovvero garantire una maggiore copertura dei medici di famiglia sul territorio», ma attraverso un meccanismo diverso: i medicina generale dovranno essere disponibili fino a 18 ore su 38 per le Case di comunità e 20 rimanere a disposizione per i propri pazienti convenzionati continuando a garantire una assistenza vicina ai cittadini nei propri studi salvaguardando il rapporto fiduciario», conservando il rapporto giuridico libero professionale di parasubordinato convenzionato.
Altro tema caldo è la «pace fiscale» Il Consiglio federale della Lega ha confermato che il primo obiettivo, quello più urgente, è di ottenere la rottamazione delle cartelle. L'idea è di spalmare in 120 rate mensili i debiti contratti dai contribuenti con l'Agenzia delle Entrate. La lega pensa a una norma (decreto o ddl) da presentare entro la primavera. Molte le perplessità degli alleati. Soprattutto riguardanti la copertura.
La priorità per Forza Italia, spiega Tajani , è il taglio dell'Irpef. «Del resto - commenta il leader azzurro - non è chiaro quanto costerebbe il meccanismo che permette ai contribuenti di mettersi in regola con il fisco, pagando i debiti senza interessi e sanzioni». «Una stima si aggira sui 5 miliardi, cioè il doppio di quanto potrebbe servire per ridurre l'Irpef al ceto medio», aggiunge il presidente dei senatori azzurri Maurizio Gasparri. La rottamazione, però, per il Carroccio resta una bandiera (e lo dimostra il voto all'unanimità all'ultimo Consiglio federale)
Presto si dovrà
ricomporre poi un'altra frattura. Quella relativa al terzo mandato per i governatori. La Lega, infatti, preme per il rinnovo di Zaia in Veneto ma sia Forza Italia che il partito della Meloni sembrano preferire un nuovo candidato.
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