Partinico (Pa) Quei ragazzini stranieri non dovevano proprio stare in spiaggia, a Ciammarita di Trappeto (Palermo) mentre loro festeggiavano il Ferragosto. E così li hanno prima insultati e poi aggrediti fisicamente. Un'intera famiglia è finita in manette per lesioni e violenza privata, aggravati dalla finalità dell'odio etnico e razziale. Tra gli arrestati, di età compresa tra i 28 e i 71 anni, ci sono anche due donne, che hanno partecipato attivamente all'aggressione, armate di sassi. Sono stati attimi di terrore per i sei ragazzini del Gambia, cinque dei quali minorenni, e l'educatrice della comunità alloggio Mediterraneo di Partinico, che stavano rientrando nella struttura a bordo di un pulmino guidato dalla donna. Vengono prima inseguiti e poi speronati e circondati da tre auto, da cui scendono gli aggressori armati di bastoni, di mazze di ferro e pietre.
«Neri di m..., dovete morire, vi ammazziamo tutti», urlano e, rivolti all'educatrice, pistola in mano: «Falli scendere che te li riporti in comunità tutti morti». I ragazzini tentano di scappare, ma vengono pestati duramente. Calci, pugni, gli aggressori non si fermano. Tra loro ci sarebbe anche una donna con un bimbo in braccio. Tutto viene ripreso dalle videocamere di sorveglianza di alcuni negozi della zona, ed è grazie anche alle registrazioni acquisite che i carabinieri della compagnia di Partinico hanno fatto luce su quanto è accaduto, individuando gli aggressori, quattro dei quali sono finiti in carcere e tre ai domiciliari. Ed è caccia agli altri facinorosi.
Tutto ha avuto inizio vicino alla spiaggia di Partinico, quando, vedendo i ragazzi stranieri divertirsi dopo avere partecipato a una festa organizzata da un locale, alcuni degli arrestati li hanno avvicinati chiedendo perché ridessero, li hanno insultati e aggrediti con violenza apostrofandoli con frasi a sfondo razziale chiedendo perché fossero venuti in Italia. Rivendicavano il diritto di potere festeggiare il Ferragosto in santa pace a differenza di quei ragazzi non italiani.
In soccorso è arrivata l'educatrice della comunità alloggio alla guida del pulmino per rientrare velocemente nella struttura, ma gli aggressori, aiutati da altri familiari, li hanno inseguiti in auto fino ad arrivare nel centro abitato di Partinico, dove sono riusciti a bloccare il mezzo della comunità e hanno messo in atto la spedizione punitiva, costata ai ragazzi
gambiani prognosi che vanno da quattro e venti giorni e tanta tanta paura. Per il gip di Palermo Walter Turturici è stata «una prolungata e selvaggia aggressione, dettata da abiette finalità di discriminazione razziale».
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