Non sono cani per tutti. E ogni volta che si verificano tragedie del genere si torna a parlare delle precauzioni che dovrebbero prendere i proprietari dei molossi. «Prendere un pitbull in famiglia senza avere esperienza di cani di questo genere è un rischio, è una forte responsabilità, figuriamoci poi due: tutto si amplifica e se succede qualcosa scatta la modalità branco. Un gesto, un comportamento che il cane può interpretare negativamente ed ecco che può scattare l'attacco», spiega Massimo Perla, responsabile nazionale Csen e Fidasc delle discipline cinofile sportive.
Lo scorso agosto, il ministero della Salute ha emanato un'ordinanza con la quale si prorogano i contenuti dei precedenti provvedimenti in tema di «Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani». Anche se l'ordinanza non contiene più la lista delle razze pericolose, restano fermi i capisaldi del provvedimento: dal patentino per il proprietario del cane, all'assicurazione obbligatoria se l'animale è stato inserito nel cosiddetto «registro dei cani morsicatori». In pratica, non esiste più un elenco di cani «pericolosi» perché appartenenti a una razza specifica ma vengono considerati i singoli comportamenti. Il proprietario è sempre «responsabile del benessere e del controllo del proprio animale» da cui deriva che, in caso di danni o lesioni a persone, altri animali o cose, a risponderne civilmente e penalmente è sempre il padrone. Resta l'obbligo del guinzaglio, tranne nelle aree riservate e recintate. Il proprietario deve avere sempre con sé la museruola. Anche il Codacons vorrebbe l'istituzione di un patentino per chi possiede animali potenzialmente pericolosi.
L'Organizzazione
internazionale protezione degli animali (Oipa) ha chiesto al legislatore di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che, troppo spesso, vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente.
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