Dopo i giri di valzer di Enrico Letta e Raffaele La Regina, che alla fine ha rinunciato alla candidatura per le sue posizioni contro Israele, che hanno scatenato la rabbia delle comunità israeliane ed ebraiche, in queste ore sta montando un caso simile. Riguarda un altro dei candidati under 35 del Partito democratico, Rachele Scarpa, già al centro delle polemiche all'interno del Pd per questioni interne.
Il caso Rachele Scarpa
In un post condiviso l'11 maggio 2021, la giovane candidata scriveva: "La politica di Israele sull'occupazione degli spazi palestinesi sta colpendo ancora una volta pesantemente la popolazione civile". Poi aggiungeva: "Chi si ostina a parlare del 'diritto di Israele di difendersi' si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione". E invitava i suoi follower a formarsi un'opinione attraverso quelli da lei considerati "canali di informazione indipendente", ossia "Giovani Palestinesi d'Italia, Progetto Palestina". A una sua seguace che le chiedeva un parere sulla partecipazione di Letta a una manifestazione a sostegno del governo di Israele, Rachele Scarpa rispondeva: "Non ho condiviso la partecipazione del segretario del mio partito a quella manifestazione, e credo che sia un errore partecipare a manifestazioni che condannano la violenza sui generis senza specifiche sulla realtà, dove c'è invece un oppressore, un oppresso e una sproporzione esagerata tra le forze".
Chi siano l'oppressore e l'oppresso, nella sua interpretazione, è facile da intuire. Infatti, solo pochi giorni dopo, Rachele Scarpa interveniva "a nome del Partito Democratico nella bellissima piazza organizzata in difesa e solidarietà del popolo palestinese". E spiegava che "i bombardamenti e le violenze da parte di Israele sono parte di una radicalizzazione e di un'escalation che è funzionale a perpetrare il potere in crisi di Netanyahu". Nel frattempo, questo post non più visibile sulla pagina Facebook della candidata.
"Un altro caso per il Pd"
Davanti a queste parole, è arrivata la condanna del senatore di Fratelli d'Italia, Giovanbattista Fazzolari: "Emerge un grave problema di antisemitismo diffuso nella base giovanile del Pd. Dopo il caso La Regina adesso spunta un'altra giovane candidata, Rachele Scarpa, che scrive deliranti attacchi contro Israele arrivando a negare il diritto alla difesa dello Stato d'Israele". Fazzolari aggiunge: "Purtroppo il Pd non ha mai affrontato il problema dell'antisemitismo camuffato da ostilità nei confronti di Israele, che caratterizza la posizione politica di gran parte della sinistra italiana. Ci aspettiamo da Enrico Letta finalmente quelle parole chiare che non ha mai avuto il coraggio di pronunciare per strizzare l'occhio alla sinistra più estrema".
Ferma condanna è arrivata anche da Giorgio Mulè: "Fuori dalle liste Raffaele La Regina, che ha avuto la decenza di ritirarsi solo dopo essere stato 'beccato' a negare il diritto all'esistenza di Israele, oggi tocca a Rachele Scarpa. Quest'altra giovanissima promessa del Pd, selezionata personalmente e deliberatamente da Enrico Letta, si distingue per ritenere Israele alla stregua di uno Stato assassino responsabile tra l'altro di 'apartheid'." Quindi, il sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, conclude: "Ora, a Letta, dopo aver rimosso anche questa indecenza dalle liste, forse tocca fare un rapido ripasso dei suoi personali candidati, altrimenti, invece di impartire improbabili lezioni di democrazia dovrebbe ripassare cosa sia l'antisemitismo e spiegarlo ai suoi giovani virgulti del Pd. E questi vorrebbero anche governare il Paese...".
Andrea Orsini, deputato di Forza Italia, in una nota scrive: "La Regina ha appena ritirato la candidatura, ed ecco che salta fuori un'altra giovane capolista, un'altra dei quattro scelti da Letta, Rachele Scarpa, secondo la quale 'chi si ostina a parlare di diritto di Israele a difendersi si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione'". L'esponente azzurro sottolinea come il post risalga ad appena un anno fa e che "un caso può essere un caso, due casi diventano un pesante indizio. Indizio della mentalità che serpeggia in una parte significativa della sinistra italiana". L'accostamento tra "Israele" e "apartheid", per Orsini, "è addirittura osceno". Quindi, conclude: "Israele è la nazione del popolo che ha subito sul suo sangue le più orrende pagine di razzismo della storia. Ci aspettiamo dal segretario del Pd non soltanto parole altrettanto chiare ma anche le scuse, visto che si tratta di sue scelte personali, rivendicate con orgoglio in questi giorni".
Ma pesanti critiche arrivano anche dal Terzo polo. L'eurodeputato di Italia Viva, Nicola Danti, commentndo il post, su Twitter scrive: "Questo è quello che Rachele Scarpa, oggi capolista Pd in Veneto, scriveva nel 2021. Dopo le parole di La Regina contro Israele possiamo dire che la trasformazione corbynista e radicale del Pd è compiuta".
Chi è Rachele Scarpa
Nel sito del Pd, nella sezione dedicata alle "elezioni trasparenti", si trova il currivulum vitae di Rachele Scarpa, aggiornato in occasione delle elezioni regionali in Veneto. Nel 2020 era "studentessa laureanda in Lettere antiche presso l'università degli Studi di Padova" ma nel 2021 risulta essersi laureata nel ciclo triennale. Ora studia Filologia moderna all'università di Padova.
Non appaiono all'attivo esperienze lavorative, se non impegni associativi nelle organizzazioni studentesche. Nel 2020 è stata candidata nel Consiglio regionale del Veneto ma non è stata eletta e così decide di entrare nel partito, che la nomina vice-segretaria comunale e la inserisce nella direzione regionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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